Il sindaco paventa la ressa della movida. «Ma i turisti saranno accolti a braccia aperte» Sampeyre, weekend con la mascherina Amorisco: è per la sicurezza di tutti
Weekend con la mascherina durante i fine settimana a Sampeyre. Lo ha stabilito il sindaco Domenico Amorisco con un’ordinanza dettata dal timore di assembramenti per la movida estiva.
L’obbligo è esteso a tutti i cittadini, villeggianti o turisti presenti a Sampeyre. Dovranno indossare le mascherine in ogni weekend sino al 31 agosto 2020, nel periodo che va dalla mezzanotte del venerdì (giorno di mercato settimanale in cui già vige la norma) sino alle 24 del lunedì successivo. Praticamente Amorisco si schiera con Lombardia, Trentino, Friuli-Venezia Giulia, Campania e con la città di Genova che hanno mantenuto l’uso delle mascherine all’aperto anche dopo il 3 giugno, giorno in cui la “palla” della sanità è rimbalzata dai decreti di Conte ai presidente delle Regioni.
L’obbligo non riguarda i bambini di età inferiore ai sei anni, i disabili e quanti svolgono, sul territorio comunale, attività motoria e sportiva nel rispetto della distanza di sicurezza.
«L’ordinanza - sostiene Amorisco - è finalizzata a una più ampia accoglienza dei turisti assicurando loro condizioni di maggior sicurezza. Noi vogliamo ricevere turisti e villeggianti a braccia aperte, e solo per i weekend che registrano momenti di maggior afflusso di turismo itinerante - nei quali non è possibile far osservare la distanza interpersonale almeno di un metro - ho introdotto l’obbligo delle mascherine a maggior garanzia della salute sia dei turisti che potranno venire a Sampeyre sia della popolazione residente».
Non la pensa in questo modo la minoranza che, nell’ultimo consiglio comunale, ha sostenuto che quest’obbligo può danneggiare il turismo, chiedendo in base a quale parere di Comitato scientifico l’ordinanza sia stata adottata.
«Non ho risposto in Consiglio - dice Amorisco - perché a chi vuol essere cieco e sordo ignorando le leggi per andarmi politicamente contro a tutti i costi, dico di andare a rileggersi il decreto del presidente della giunta regionale piemontese n. 64 del 27 maggio che al punto 5 fa salva “la potestà dei sindaci di adottare propri provvedimenti di regolamentazioni anche diversi sulla base delle esigenze e delle caratteristiche specifiche dei loro Comuni. Quindi non c’è bisogno di alcun parere di Comitato scientifico rientrando l’ordinanza nella competenza del sindaco».