La nuova scuola a distanza vista con gli occhi dei ragazzi

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Nell'ultima settimana dell’anno scolastico la classe 2ª A della scuola secondaria di Moretta, nell'ambito dello studio sulle indagini statistiche, ha creato un questionario rivolto agli studenti della scuola raccogliendo le loro impressioni sulla didattica a distanza svolta negli ultimi mesi. 

I ragazzi si sono divisi in gruppi "virtuali" e lavorando su documenti condivisi hanno pensato e trascritto domande da inserire nell'intervista. La professoressa Simona Gili ha riportato tali domande in un Modulo di Google, il cui link è stato inviato, attraverso i coordinatori di classe, a tutti gli altri studenti della scuola.

Hanno risposto in totale circa 140 allievi.

Per la maggior parte degli studenti è cambiato molto il loro stile di vita scolastico e si capisce che quasi la totalità degli alunni (più del 90%) preferiva fare lezioni in classe.

Oltre la metà degli studenti (59%)  aveva da quattro a sei lezioni: il 38% più di sei e solo il 2,2% aveva da una a tre lezioni a settimana.

Dall’indagine risulta che la maggior parte degli alunni dell'istituto in media aveva fino a tre “meet” (videolezioni) a settimana, ma in alcune settimane diverse classi sono state impegnate con otto videolezioni.

Risulta inoltre che agli alunni dell'istituto (82 per cento) le videolezioni sono piaciute.

Il giorno più impegnativo è risultato essere il mercoledì, seguito da giovedì e venerdì.

Durante il 95% dei meet venivano fatte interrogazioni o verifiche.

In base alle risposte date, gli allievi si sono divisi a metà tra chi è andato meglio da casa e chi andava meglio a scuola: risulta infatti che la maggior parte ha trovato un metodo di studio efficace, nonostante la connessione internet abbia dato problemi ad oltre metà della scolaresca.

Solo uno su dieci ha affermato di avere avuto molte difficoltà di comprensione nel fare i compiti, mentre il 62% ha affermato di non avere avuto difficoltà. 

Il 72% degli studenti intervistati ha sempre fatto i compiti: la maggior parte era impegnata con tre o più materie al giorno e, in generale, i ragazzi hanno sottolineato di aver ricevuto più compiti rispetto a quando si andava a scuola in presenza. Questo significa che nonostante il periodo, la maggior parte degli studenti si sono impegnati molto.

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