Parto sull’ambulanza della Cri
Dopo mesi di oscurità l’equipaggio della Croce Rossa di Barge ha intravisto la vera luce in fondo al tunnel. Nella serata di martedì 16 giugno, infatti, sul mezzo di soccorso della Croce Rossa bargese è nato un bambino di origine cinese.
«Poco dopo l’ora di cena – racconta la volontaria Valeria Vallauri - la Centrale operativa del 118 ci ha contattati per portare soccorso a una donna cinese residente a Bagnolo, in procinto di portare alla luce il proprio figlio». Lei stava per recarsi in ospedale autonomamente, accompagnata dal marito, «ma il piccolino - prosegue Valeria - aveva evidentemente fretta di nascere, e si è resa necessaria la chiamata al numero unico di emergenza 112».
Sul luogo sono giunte tempestivamente l’ambulanza della Cri di Barge e l’automedica proveniente da Paesana.
Ancora la volontaria Vallauri: «Una volta stabilizzata la paziente, l’ambulanza si è avviata, con il medico a bordo, alla volta dell’ospedale Santissima Annunziata di Savigliano, dove il personale della sala parto era pronto a prendersi in carico la donna».
Alle porte di Savigliano, poco distanti dal pronto soccorso, il medico ha contattato il personale ospedaliero, segnalando l’imminenza del parto. Giunti in “camera calda” (l’area del Dea riservata alle ambulanze) è mancato il tempo per raggiungere la sala parto e, pertanto, l’équipe composta da ostetrica e infermiera è salita a bordo dell’ambulanza, dove ha assistito la neo-mamma negli ultimi istanti del parto. Appena un paio di minuti dopo, il bambino, terzogenito della coppia, è venuto alla luce.
Mamma e bimbo, in buona salute, sono stati accompagnati in reparto e affidati alle cure del personale ospedaliero.
Un’emozione unica per i volontari bargesi, che commentano così l’accaduto: «E’ stato emozionante, non ci era mai capitato di assistere a un parto in ambulanza. Il cuore ci pulsava all’impazzata, sentivamo molta responsabilità per quella mamma e per la piccola vita che stava per nascere. Il medico ci ha rassicurati e istruiti passo dopo passo».
«Sono padre di tre figli - sottolinea Paolo Peirone, autista in servizio quella sera - quindi sapevo quanta magia porta con sé un momento come quello vissuto, e infatti è stato proprio così». Ancora emozionato Cristian Ciprian, il barelliere in servizio martedì scorso: «Io non ho figli, è stato tutto così nuovo per me. Noi soccorritori siamo preparati a questa evenienza, ma viverlo è diverso. Una vita che nasce infonde sempre tanto ottimismo».
Ai neo-genitori e al piccolino sono pervenuti gli auguri da parte di tutta la Croce Rossa di Barge. «In sede - dicono i volontari - quando capitano episodi simil, siamo soliti affermare, in modo scherzoso, che siamo diventati i “padrini” del neonato. Ci piace poter comunicare e dimostrare che essere soccorritori non significa soltanto assistere a sofferenza, malattia o, talvolta, a casi di decesso, ma anche a momenti felici come questo, dove per un attimo la gioia di neo-genitori è anche la nostra».