Cari saluzzesi uscite dalle tane

Cari saluzzesi uscite dalle tane
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L’idea di allargare lo sviluppo della trama del mio ultimo giallo sino a toccare anche la Liguria e la Costa Azzurra, si è rivelata vincente.

Il prezioso riconoscimento ricevuto dall’assessore al Turismo della Regione e dal suo presidente Toti, nonché il recente plauso del Principato di Monaco, ne sono stati la conferma.

Cosicché ho deciso di cavalcare l’onda e anche il nuovissimo libro che ho iniziato a scrivere quando Conte mi ha messo agli arresti domiciliari, sarà in parte ambientato al mare.

Adesso, però, tempus fugit, e dopo due mesi di chiusura forzata, devo sbrigarmi e correre su e giù dalla Riviera per recuperare il tempo perduto causa coronavirus, perché ci sono luoghi da scegliere, paesaggi da descrivere, persone da incontrare, alla ricerca delle location giuste dove ambientare le scene liguri del mio nuovo giallo.

Ma se di solito erano mille i saluzzesi che incontravo nelle mie scorribande marinare “pre Covid”, mi spiace non poter dire lo stesso per lo scorso weekend, quando dei miei concittadini in riva al mare non c’era neanche l’ombra.

Al massimo ho visto qualche giovanissimo concittadino da Spotti. Gli altri più “maturi” invece, probabilmente sono tutti ancora chiusi in casa spaventati dalla pandemia.

Rientrando in provincia Granda lunedì mi accorgo, però, che lo stesso discorso purtroppo vale anche per la nostra amata Saluzzo dove mi sembra di notare che in giro, soprattutto la sera, ci siano solo teenagers.

Ora, io non voglio dire che con il “liberi tutti” bisogna approfittarne senza ritegno, come se nulla fosse stato e mai più potrebbe essere. Però non mi piace questa sorta di stento a ripartire da parte dei miei coetanei: insomma gli uomini e le donne di mezza età.

E se da un lato forse mi spaventa la spavalderia dei nostri giovani che, seduti ai tavolini dei dehors, nella pedonale si appiccicano l’uno all’altra come se non ci fosse un domani, d’altro canto mi fa anche arrabbiare questo immobilismo dei più grandicelli, “diversamente giovani”, come me.

Per favore, amici saluzzesi, uscite dalle vostre tane!

Perché se vogliamo sopravvivere, la città deve assolutamente ripartire e, per farlo, ha bisogno anche di voi.

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