‘Ndrangheta: due indagati tra gli agenti del Morandi
È la prima organizzaione locale della 'ndrangheta nella provincia di Cuneo quella che è stata scoperta dalla Direzione antimafia del Piemonte nel corso di un'indagine congiunta fra polizia e carabinieri. Martedì sono state emesse 12 ordinanze di custodia cautelare (otto in carcere e quattro ai domiciliari).
Il gruppo si sarebbe radicato a Bra e risulta riconducibile a una famiglia originaria della zona di sant'Eufemia d'Aspromonte (Reggio Calabria). L'attività principale era il traffico di stupefacenti, anche se non mancavano casi di estorsione e tentativi di infiltrazione nel tessuto politico e imprenditoriale. Sono emersi contatti con la la 'ndrina di Sinopoli. «Si tratta - ha spiegato il tenente colonnello Marco Pettinato comandante del reparto operativo dei Carabinieri di Cuneo - di un gruppo che permea il territorio in maniera silente, esercitando una forza che si fonda in gran parte sulla provenienza geografica dei suoi componenti».
«Sono persone - ha aggiunto Luigi Mitola, dirigente della Questura di Torino a capo della squadra mobile - capaci di ottenere grande credito senza nemmeno ricorrere a intimidazioni specifiche: a volte basta il nome».
Nel mirino degli inquirenti anche tre carabinieri e due agenti polizia penitenziaria. Due carabinieri sono indagati per episodi avvenuti all'epoca in cui prestavano servizio a Bra. Il terzo era di stanza a Villa San Giovanni (Reggio Calabria). I due agenti di polizia penitenziaria lavoravano nel carcere di Saluzzo dove era rinchiuso una delle figure al centro dell'inchiesta, cui avrebbero fatto avere bevande alcoliche e altri beni non permessi: sono ora indagati per corruzione aggravata dall'agevolazione mafiosa.