Mirtilli, buona campagna frenata dal clima piovoso

Mirtilli, buona campagna frenata dal clima piovoso
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Mentre negli anni precedenti sul mercato si è verificata, talvolta, una pressione sui prezzi dei mirtilli, quest'anno la situazione è risultata diversa. Dalla Spagna il volume è stato nettamente inferiore al normale, a causa della situazione meteo e della carenza di manodopera per l’emergenza sanitaria.

Secondo l’osservatorio di Italian Berry il nostro Paese - dove il Piemonte e la provincia Granda in particolare rappresentano il secondo distretto produttivo dopo il Trentino - è riuscito a colmare il gap tra le stagioni di Spagna e Polonia. Il Cuneese, che conta 557 ettari di mirtillo in produzione, a giugno ha sofferto a causa delle intense piogge. Con i primi stacchi di Duke realizzati all’inizio di giugno e le prime spedizioni in esportazione realizzate alla fine della prima settimana in gran parte verso il Regno Unito, fin da subito l’area ha subito precipitazioni quasi quotidiane, che nella seconda settimana si sono intensificate.

I produttori hanno dovuto monitorare attentamente la qualità e porre la massima cura nella raccolta. Per evitare di staccare prodotto bagnato sono stati usati gli atomizzatori per asciugare le bacche prima della raccolta oppure, quando non possibile per il rischio di distacco di prodotto maturo, la raccolta è stata sospesa.

Il tempo molto variabile ha però lasciato anche spazio a schiarite, sole, temperature miti (mai sopra i 25° C) e con una buona ventilazione. Complessivamente è stato quindi possibile finora portare avanti una stagione soddisfacente anche dal punto di vista della qualità.

Agrion non ha finora lanciato allarmi per la Drosophila suzukii che viene attentamente monitorata in sette stazioni site in Pinerolo, Revello, Boves, Paesana e Bagnolo.

Attualmente le zone intermedie sono nel pieno del secondo stacco di Duke e le zone più tardive stanno cominciando in questi giorni. I prezzi si stanno mantenendo su livelli sostanzialmente remunerativi per i produttori anche a causa della ridotta presenza di produzioni da altre zone europee.

Il Portogallo ha una presenza costante ma con quantitativi che non coprono i fabbisogni europei, mentre le zone orientali (Serbia, Romania) sono in ritardo come le produzioni dell’Europa settentrionale (Polonia in primis).

Per l’ultima parte della stagione sono previste condizioni meteo favorevoli con tempo più stabile e scarse precipitazioni. A questo punto il rischio principale da monitorare rimane quello della Drosophila suzukii.

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