«Una festa per i camici bianchi angeli premurosi in questi mesi»

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«Ripartire lavorando ad un modello inclusivo e pienamente sostenibile per migliorare la sicurezza della salute e dell’ambiente». È quanto il consiglio comunale di Verzuolo chiede al ministero della Sanità e alla Regione attraverso un ordine del giorno approvato all’unanimità nell’ultima adunanza. Punto di partenza, la constatazione che la pandemia Covid-19 ha fatto emergere con più criticità le carenze della sanità.

Tre le richieste del Comune. Uno, ripensare la sanità, abbandonando l’attuale approccio ospedal-centrico costruendo un nuovo rapporto col territorio, il cui criterio di selezione dell’utenza non sia l’età. Due, che l’ospedale saluzzese torni a essere punto di riferimento per il territorio con la Medicina Interna e Riabilitativa, con gli ambulatori e i medici di famiglia e “Case della Salute” come quella di Verzuolo, «che svolge un ruolo fondamentale garantendo cure primarie» ribadisce il sindaco.

Tre, valorizzare il modello Usca (Unità speciale di continuità assistenziale) che consente le cure a domicilio dei pazienti anche grazie agli assistenti sociali. Spiegano dal Comune: «L’obiettivo è lavorare in “rete” e realizzare un’integrazione tra ospedale e “Casa della Salute”, unendo l’assistenza medica all’accompagnamento umano e sociale».

L’ordine del giorno propone inoltre di indire una “Festa dei camici bianchi”, quale ringraziamento dell’impegno profuso dalle professioni mediche durante la pandemia.

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