Tra le colline di lavanda e le memorie di Fenoglio jpfasufoas jdieci venti ffggffgfgffgpasufpoasdufpoasd
Con le code che rendono un delirio i primi weekend al mare, proponiamo un’alternativa rilassante.
Tra l’Alta Langa Cebana e la valle Belbo troviamo paesaggi e attrazioni in tutta una serie di minuscoli paesi disseminati fra le praterie e i boschi che fanno corona alla strada Pedaggera che da Murazzano raggiunge Montezemolo. Oltretutto si può godere il fresco del “marin”, visto che siamo a una quota che va dai 600 ai 900 metri.
Da fine giugno a metà luglio, si può assistere allo spettacolo della lavanda a Sale San Giovanni, già noto per le erbe officinali e diventato da alcuni anni la “piccola Provenza” del Piemonte. I lunghi filari di cespi verdi argentati delle colline, in questo periodo si trasformano in tanti bouquet colorati di “bluette”, indaco, viola intenso. Una vetrina naturale mai uguale a se stessa che cambia di ora in ora grazie alla luce del sole che si riflette sui bricchi. Le colture di lavanda, mosse dal vento, sembrano onde di un bellissimo mare.
Considerato il crescente numero di turisti che accorre in questo periodo in paese, il Comune ha disposto lo stop alle auto nelle strade che conducono ai campi di lavanda, percorribili solo a piedi o con le bici spinte a mano.
Il percorso completo tra le coltivazioni di lavanda su strada asfaltata è di 7-8 km e vari dislivelli, con un tempo di percorrenza di due ore e mezza (bisogna munirsi di scarpe comode e bevande). Si possono raggiungere le coltivazioni anche attraverso tragitti più lunghi, in parte su strade asfaltate e in parte su strade sterrate e sentieri, come indicato nella "Cartina percorsi turistici a Sale San Giovanni" distribuita al’info point comunale presso il possente castello dei Camerana.
A Sale si arriva agevolmente uscendo dall’autostrada a Cena e svoltando a sinistra verso Paroldo. Per chi giunge da Murazzano - il paese delle celebri tome Dop a latte crudo ovino - suggeriamo una piacevole digressione nel vicino San Benedetto Belbo, paese amato e frequentato in tutta la sua vita dallo scrittore Beppe Fenoglio.
Un itinerario letterario attraversa i luoghi che conservano la testimonianza dei capolavori ambientati a San Benedetto, con dieci tabelloni esplicativi del rapporto tra il paese e lo scrittore ed altrettante targhe con le citazioni dedicate ai posti più significativi legati alle sue opere, tra cui spicca la privativa-osteria Censa di Placido, più volte citata nella “Malora”.