L’Atl racconta il Monviso
L’Azienda territoriale locale del Cuneese punta sulle montagne per il rilancio turistico in questa seconda parte di estate. Tra le numerose iniziative avviate c’è la realizzazione di video-cartoline dedicate alle vallate della Granda. La scorsa settimana è uscita quella dedicata alla valle Po, condivisa sulle principali piattaforme turistiche. I testi sono affidati al giornalista, scrittore e studioso di montagna Gabriele Gallo. Ecco un estratto della presentazione elaborata per raccontare la valle, nella quale sono contenuti anche riferimenti ai prodotti tipici e al Pelaverga.
«Un itinerario dal respiro antico che rimanda al 1839, quando il docente di filosofia naturale all’Università degli Studi di Edimburgo James David Forbes aggirò per la prima volta l’affascinante fisionomia del Re di Pietra. Ancora oggi il Giro del Monviso è uno degli anelli escursionistici più frequentati e coinvolgenti delle Alpi Occidentali. Quattro giorni in alta montagna, lungo sentieri impregnati di storia, come l’imperdibile Buco di Viso, il primo traforo delle Alpi datato 1480. Ma sono tante le peculiarità storiche che si scoprono muovendosi all’ombra del Monviso. Tra queste il vecchio Ricovero dell’Alpetto, il primo rifugio edificato dal Club Alpino Italiano nel 1866. Un primordiale riparo in pietra e calce che si è trasformato in un caratteristico museo dedicato all'alpinismo italiano. Per gli amanti della mountain bike ci sono percorsi in zona Oncino, Paesana e soprattutto Brondello; per il cicloturismo le salite ad Ostana o l’arrivo a Pian del Re; per l’enduro itinerari attrezzati sui pendii che sovrastano Paesana. Per le passeggiate a media quota, il Monte Bracco ben si presta ad ogni esigenza grazie ad una rete sentieristica ampia e ben segnalata che si immerge in un ambiente abitato fin dal Neolitico e decantato anche da Leonardo da Vinci. Irrinunciabile la visita alla borgata-museo di Balma Boves, costruita sotto una sporgenza di roccia e abbandonata soltanto negli anni Cinquanta».