Un ricordo speciale per il comandante barbato: siamo entrambi di Caltanissetta Il ministro Provenzano a Montoso rende omaggio alla lotta partigiana

Un ricordo speciale per il comandante barbato: siamo entrambi di Caltanissetta Il ministro Provenzano a Montoso rende omaggio alla lotta partigiana
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È stata affidata al ministro per il Sud e la Coesione sociale, Giuseppe Provenzano, l’orazione ufficiale della Festa dei Partigiani, in occasione del settantacinquesimo anniversario dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. La ricorrenza che si tiene ogni anno a Montoso, culla del movimento partigiano fin dai giorni successivi l’8 settembre 1943, si è svolta quest’anno in forma ridotta a causa delle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria.

Sabato l’amministrazione comunale di Bagnolo e il comitato intercomunale per la Resistenza hanno deposto una corona d’alloro a Villar Bagnolo, ai piedi del monumento che ricorda le vittime dell’eccidio del 30 dicembre 1943.

Annullata la tradizionale fiaccolata, domenica mattina, senza corteo né banda, la commemorazione ha avuto luogo al cippo di Montoso, dove sono ricordati i nomi dei tanti partigiani che hanno perso la vita nel corso della Resistenza. Intanto sul luogo, nonostante la giornata fredda e piovosa, continuavano ad affluire i turisti, che si sono riversati lungo le bancarelle della fiera commerciale.

Il ministro Provenzano ha sottolineato il sacrificio di quegli uomini e donne, ricordando come tra le fila partigiane fossero molti i giovani militari, originari del centro e del sud Italia, che lottarono per la liberazione di queste terre.

In particolare ha ricordato la figura di Pompeo Colajanni, il comandante “Barbato”, suo corregionale. «Entrambi siamo siciliani di Caltanissetta - ha ricordato -. Ed è un onore per me essere qui oggi, perché in questi luoghi, giovani provenienti da ogni regione hanno stretto un patto per un obiettivo comune».

Provenzano, dopo l’orazione, ha conosciuto e si è fermato a dialogare con il figlio di Colajanni, presente alla ricorrenza. Quindi il ministro è stato ospite degli architetti Saverio e Aimaro Isola nel castello di Bagnolo.

Il comitato per la Resistenza ha voluto reindere omaggio ad alcune figure. Tra queste Rina Arezzo, staffetta partigiana cavourese recentemente scomparsa, e l’architetto che realizzò il cippo di Montoso. Tra il pubblico, accanto ai rappresentanti dell’Anpi, anche Maria Airaudo, una delle ultime staffette partigiane, e l’onorevole cuneese Chiara Gribaudo.

Fabio Bruno Franco, sindaco di Bagnolo, ha raccontato al ministro il gesto eroico di Alfredo Sforzini, medaglia d’oro al valor militare. Livornese del Nizza Cavalleria, dopo l’8 settembre ‘43 entrò a far parte della Resistenza, ma nel corso di una rappresaglia fu tradito e catturato dai nazi-fascisti. Condannato a morte, durante l’esecuzione sulla piazza di Cavour che oggi porta il suo nome, prese tra le mani il cappio, se lo mise al collo e, prima di morire, gridò «Viva l’Italia, viva la libertà».

Due studenti delle scuole medie di Bagnolo hanno concluso la giornata leggendo le loro ricerche.

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