Luoghi del cuore, parte la campagna per “votare” il castello di Verzuolo
Una bella foto scattata da Roberto e Erika Fiore riporta sotto i riflettori le condizioni e le prospettive del castello di Verzuolo. I due grandi appassionati di natura, che conducono un dinamico baby parking con tante attività all’aria aperta e propongono diverse iniziative di piazza in compagnia dei loro asini (in particolare a Verzuolo e alla Villa), inerpicandosi per la collina si sono imbattuti in un meraviglioso scorcio, dominato proprio dall’antica dimora.
Vista la ridda di commenti e interrogativi sulle condizioni dello stesso, l’occasione è stata ghiotta per promuovere sui social la campagna, finora non particolarmente battente (sono stati raccolti appena una quarantina di voti), per far rientrare il bene storico tra quelli presi in esame dal Fai per ricevere finanziamenti finalizzati a interventi di miglioramento e rilancio.
Ma per farlo occorrono almeno 2 mila preferenze all’interno della campagna 2020 “I luoghi del cuore” e il bene deve risultare fra i più amati del proprio territorio. Anche perché è escluso che il Fai, nonostante le migliaia di firme raccolte in passato, possa prendersi in carico in toto un progetto di recupero del genere, se non altro per la vicinanza con un altro dei suoi storici tesori, il castello di Manta.
L’antica struttura, la cui costruzione risale al 1377 (su rovine del XI secolo), è di proprietà della famiglia Barbiellini Amidei, che non la frequenta e non la utilizza dagli Anni ’80. È in vendita dal 2016. L’annuncio è comparso su alcuni siti internet di compravendita immobiliare. Il corpo principale del complesso è suddiviso in due piani più sottotetto e cantine per un totale di 2800 mq di superficie coperta. Il castello è circondato da un parco secolare. Si può acquistare con meno di 2 milioni di euro.
Oggi l’edificio ha una destinazione residenziale ed è vincolato dalla Sovrintendenza. Nulla vieta, però, che investitori interessati a trasformarlo, ad esempio in hotel di charme o in ristorante stellato si facciano avanti con una proposta.
Il Comune, in tempi non sospetti, aveva fatto sapere che non ci sono risorse per l’acquisto e trasformazione e la gestione di una struttura del genere (per il recupero si è parlato di 5/7 milioni di euro), dando massima disponibilità a supportare chi eventualmente subentrerà, sia in termini tecnici che per la promozione, in un’ottica di sistema turistico.