Un giardino multisensoriale
Giorni di intenso lavoro all’ospedale di Carità di Sanfront. Dopo aver acquisito e abbattuto il fatiscente edificio di casa Bandiera, l’amministrazione comunale ha avviato i lavori per l’area verde a servizio della casa di riposo. Prossimamente si realizzerà la recinzione, poi potranno partire i lavori per la realizzazione del giardino multisensoriale, destinato a essere uno dei fiori all’occhiello della struttura al termine dell’operazione di restyling avviata due anni fa e destinata a completarsi entro il 2022. Grazie a risorse proprie, finanziamenti di enti superiori e numerose donazioni il Comune sta portando a termine il più importante cantiere degli ultimi 50 anni.
Silvio Ferrato sarà fino a dicembre presidente del cda dell’ente. Superata l’emergenza covid-19 si è ributtato pancia a terra sui tre progetti che, quasi in contemporanea, stanno cambiando il volto della casa di riposo, garantendo anche un ampliamento della capacità della struttura.
Presidente, come mai l’idea di un giardino sensoriale?
«È un modo per offrire ai nostri ospiti occasioni di svago e stimoli a chi è in età avanzata, anche a bordo delle carrozzine. Abbiamo pensato di strutturare l’area verde in sezioni: un angolo aromatico, un angolo cromatico, una piccola serra con l’orto sospeso (a cui lavorare chi è sulla sedia a rotelle), un angolo sonoro con il cinguettio degli uccelli ospitati in diversi nidi, vialetti, panchine e fontanella».
Come mai sul progetto si vede una sorta di pista di atletica circolare?
«E’ a beneficio dei malati di Alzheimer che, come insegnano i terapeuti, faticano a fare percorsi con curve e cambi di direzione. Un’attenzione che ha l’obiettivo di incentivare la loro vita all’aria aperta con un po’ di sano movimento».
In programma c’è anche un altro fabbricato nei pressi giardino. A che scopo?
«È una tettoia che funge da immediato riparo da eventuali intemperie, dotata di bagni e cucinotta proprio per favorire la vita in mezzo alla natura, con tutti i servizi a portata».
Prossime scadenze?
«Dopo il via libera della Soprintendenza abbiamo avviato il cantiere dedicato alla facciata storica dell’edificio. Difficile garantire delle tempistiche sullo sviluppo dei tre progetti in corso, anche se sicuramente il 2021 sarà un anno di grandi lavori. Intanto a fine anno avverrà la trasformazione del nostro ente in fondazione e andrà rinnovato il cda».
Intende riproporsi per questo ruolo?
«È un impegno gravoso, l’emergenza sanitaria ci ha messo a dura a prova. Però mi rendo conto che un passaggio di testimone a questo punto sarebbe complicato. Poter vedere concretamente realizzato quanto rincorso per anni è un’ambizione che ritengo legittima, anche se richiederà ancora tanto impegno da parte di tutti».