Biraghi: «Sarà un autunno difficile Va tolta burocrazia alle imprese»

Alberto Biraghi, amministratore delegato della Valgrana Spa, è stato confermato all’unanimità presidente del Comitato Piccola Industria per il triennio 2020-2023, affiancato dai vicepresidenti Riccardo Preve e Giorgio Proglio. Sono molti i progetti che chiederanno attenzione e lavoro, tra cui spiccano la sburocratizzazione e la semplificazione a cui verrà dedicata un’attenzione particolare.
Osserva Biraghi, già vicepresidente della Piccola Industria Piemonte: «Durante il triennio che mi vedrà presidente affiancato dal Consiglio direttivo e dal Comitato provinciale (in cui figurano anche i saluzzesi Enrico Lovera e Paolo Francese), cercheremo di portare a termine proposte concrete su questo fronte, che rappresenta una questione fondamentale per gli imprenditori della Provincia di Cuneo».
Non poteva mancare un’analisi della situazione economica in questa fase così delicata e su quello che il mondo delle imprese dovranno essere pronti a fronteggiare, ossia «un autunno che non ha una prospettiva rosea, perciò occorre trovare il modo di spronare i politici a rendere più snello il modus operandi delle aziende, con meno vincoli e meno burocrazia».
Un’opinione che accomuna anche i tre saluzzesi facenti parte del Consiglio, Marco Andreetti (Leonardo Travel Service Sas), Pietro Putetto (Carbonteam Srl) e Nicoletta Trucco (Torrefazione Caffè Excelsior Srl).
«Energia, competenza e voglia di fare»: sono le qualità sottolineate dalla Trucco, che ha definito «un onere e un onore la mia carica di consigliere. Sarà un triennio di sfide ma lavoreremo sodo per aiutare il nostro Paese, forti di iniziative concrete che appoggio in toto e che porteremo avanti con coraggio e determinazione. Sono un’eterna positiva e credo nell’impegno, nel dialogo e nel confronto con le Istituzioni».
Aggiunge Putetto: «Ci troviamo coinvolti in una crisi mondiale che sta rivoluzionando non solo il modo di lavorare ma anche usi e costumi. Da grandi problemi nascono però grandi opportunità; è una situazione on-off, o bianco o nero. Il futuro delle nostre aziende non ammette il grigio. La classe politica deve agire concretamente per mettere in atto questo “Piano Marshall” proposto dall’Unione europea e di sicuro lo Stato non può abbandonarci in un simile frangente».
«Stiamo vivendo una vera e propria ecatombe e le previsioni per il 2021 non sono sicuramente migliori - sostiene Andreetti - mi domando dove si voglia arrivare, non c’è una visione chiara del futuro, si sta distruggendo la creatività insieme all’economia mondiale. Il rischio è quello di diventare degli automi penalizzando il pensiero individuale. E’ sicuramente un momento di grande difficoltà su svariati fronti».
Non è stata tralasciata la questione relativa al “Progetto fiere” che ha sempre suscitato richiamo e partecipazione da parte delle aziende, unitamente al potenziamento per l’internazionalizzazione coadiuvati dalla competenza di Confindustria Cuneo.