Bois nei panni di De Sica, in versione moderna
Qualcuno li ha definiti “gli schiavi del 2000”: sono i riders che, soprattutto nelle grandi città, rappresentano il tessuto connettivo dei servizi di consegna a domicilio, mai così tanto utilizzati come nel periodo dei lockdown 2020.
Di loro parla, in chiave neorealistica, “Fiori”, l’ultimo cortometraggio di Kristian Xipolias, regista classe 1988 di origini greche, da 15 anni in Italia (ha studiato a Torino e Firenze), che ha scelto come protagonista di “Fiori” il saluzzese Mario Bois.
L’attore 43enne veste i panni di Manfredi, 40enne disoccupato legato da un rapporto morboso alla madre Lina, con cui vive alla periferia di Torino. Il giorno in cui sostiene un colloquio di lavoro nel settore del delivery compie un furto che gli svelerà una cruda realtà.
CAMPAGNA DI SOSTEGNO
Prima di Natale è partita la campagna di crowdfunding per “Fiori” attraverso la piattaforma web “Produzioni dal basso”. Oltre agli investimenti che produzione e regista hanno deciso di effettuare a titolo personale, tutti possono aiutare il team indipendente, anche con una piccola donazione, per raggiungere il budget complessivo previsto per pagare tutti gli operatori. La campagna terminerà tra una decina di giorni, la cifra “richiesta” è di 2300 euro. A inizio anno si è superato il 65 per cento, ora il gruppo spera in un “colpo di coda” dei supporter del progetto.
NEOREALISMO ALLA DE SICA
Spiega il regista: «Il cortometraggio è un omaggio a “Ladri di biciclette” di Vittorio De Sica, ambientato nell’oggi. Ci chiediamo: cosa farebbe Antonio Ricci, protagonista del capolavoro del 1948, nell’Italia del 2020?».
Il lavoro parte da una ricerca sulle condizioni lavorative dei riders realizzata negli ultimi due anni. Lo stesso regista si è sottoposto ad un colloquio di lavoro per entrare nel “giro”. «Vogliamo fare in modo che un argomento che viviamo quotidianamente venga affrontato, visto il totale disinteresse delle produzioni nostrane. È un film che permette di riflettere sulla società contemporanea» aggiunge Xipolias.
Le location del film, le aree residenziali delle periferia di Torino a Falchera e Lingotto, sono co-protagoniste: ex luoghi industriali, luoghi simbolo del boom economico.
COMPARSE DALL'APM
A lavorare con Xipolias alla sceneggiattura anche Antonio Tribulato. La mamma di Manfredi è interpretata da Tiziana Catalano. Al cortometraggio, che sarà girato nelle prossime settimane, parteciperanno anche alcuni allievi del dipartimento Teatro della Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo, di cui Bois è il responsabile dal 2013. Finita la fase di post-produzione, “Fiori” sarà distribuito nei festival nazionali e internazionali.
Osserva l’attore saluzzese: «La chiamata di Kristian e Vena Artistica è stata una gratificante risposta ad un casting estivo: credo fortemente nelle potenzialità del cinema indipendente. E sono certo che questo tema e lo stile di Kristian toccheranno nel profondo gli spettatori. Mi ha colpito lo spirito del regista, che è motivato a realizzare progetti cinematografici di alto livello anche senza prevedere budget hollywoodiani: lo trovo un bel messaggio, che sottolinea come per fare cultura “di valore” non siano necessari molti denari, e ho riscontrato che la sua convinzione trova conferma nei suoi lavori precedenti. Confido che l’operazione di crowdfunding permetta a questo lavoro di poter ottenere il meglio di quanto Xipolias ha scritto e immaginato».
VITA D’ARTISTA
Per il cinema Bois ha recitato in “Una questione privata” dei fratelli Taviani, Il sangue dei vinti” di Michele Soavi, “Il mangiatore di pietre” di Nicola Bellucci, “Non c’è due senza te” e “Prima di lunedì” di Massimo Cappelli, “La sapienza” di Eugene Greene. In teatro: “La bottega dell’orefice”, “Le variazioni enigmatiche”, “Sacco e Vanzetti”, “Novecento". Fra le regie teatrali: “Il calapranzi” di Pinter e “La notte prima del processo” di Cechov, con la quale ha vinto il premio internazionale Abit di Massa Carrara. Lavora anche nel doppiaggio e nello speakeraggio pubblicitario.