Quando il capitano saluzzese Giacomo Segre ordinò il fuoco e aprì la breccia di Porta Pia
In occasione della Giornata europea della Cultura ebraica, domenica 13 settembre è in programma un convegno nell’Antico palazzo comunale.
Quest’anno, a causa delle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, non è stato possibile svolgere le consuete visite alle sinagoghe. Domenica scorsa è stato aperto alle visite il cimitero ebraico in via Villafalletto, una testimonianza suggestiva e poco conosciuta della presenza storica, dei riti e dei personaggi delle comunità ebraiche del territorio.
Domenica il “Gruppo Sionistico piemontese”, in collaborazione con il Comune di Saluzzo, organizza il convegno sul 150° anniversario della breccia di Porta Pia, la storica pagina del 20 settembre 1870. Secondo le ricostruzioni, ad aprire il fuoco di artiglieria per consentire ai bersaglieri l’ingresso nella Capitale fu il capitano del Regio esercito Giacomo Segre, nato a Saluzzo nel 1839 e morto a Chieri (dove è sepolto) nel 1894.
A ripercorrere le gesta dell’ufficiale saluzzese e ad approfondire il ruolo degli ebrei italiani nel Risorgimento saranno i professori Alberto Cavaglion, Guido Franzinetti e Ugo Volli, insieme al generale Vero Fazio.
L’appuntamento è all’Antico palazzo comunale di Salita al Castello alle 16,30. L’organizzazione ha in programma una diretta Facebook del convegno.
Per informazioni è possibile contattare Emanuel Segre Amar all’indirizzo mail segreamar@gmail.com.
L'attacco alla città di Roma il 20 settembre 1870 fu portato su diversi punti. Il cannoneggiamento delle mura iniziò alle 5 di mattina. Pio IX aveva minacciato di scomunicare chiunque avesse comandato di aprire il fuoco sulla città. L'ordine di cannoneggiamento non giunse da Cadorna bensì dal capitano d'artiglieria Giacomo Segre, giovane comandante della 5ª batteria del IX° Reggimento, che dunque non sarebbe incorso in alcuna scomunica. Il primo punto a essere bombardato fu Porta San Giovanni, seguito da Porta San Lorenzo, da Porta Maggiore e da Porta Pia.