L’uva e “ogni sorta di frutti” sulla collina di Costigliole

L’uva e “ogni sorta di frutti” sulla collina di Costigliole
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La vocazione agricola dell’antica Costa Olearum è sottolineata in testi autorevoli. Francesco Agostino Della Chiesa nella sua opera “Relatione dello stato presente del Piemonte” pubblicata nel 1635, scrive che a Costigliole «per la felicità dell’aria delle colline, con facilità si conservano gli olivi, e mandorle; si raccolgono peri, pomi, codogni, pesche, arbicocchi, noci, avellane e ogni sorta di frutti»… Lo stesso Della Chiesa prende poi in esame la coltivazione della vite e loda i «moscatelli di Costigliole, molto pregiati, quanto quelli di Saluzzo e della valle Bronda». Sempre più apprezzata sarà nei secoli successivi la coltura dell’uva Quagliano o Cajano, ricercata sulle mense dei nobili torinesi e dallo stesso Re Vittorio Emanuele II, assai legato ai possedimenti cuneesi. In suo onore viene celebrata annualmente, a settembre, la Sagra dell’Uva Quagliano, giunta nel 2030 all’83ª edizione.

I PRODOTTI TIPICI

La collina compresa tra Costigliole e Busca è oggi il luogo di elezione della produzione del Quagliano. Ha una posizione a levante con i filari a cavalcappoggio orientati da Sud a Nord, posti ad una altitudine compresa tra i 470 e i 500 metri sul livello del mare. Al vitigno autoctono Quagliano è stata concessa, nel 1996, la Doc Colline Saluzzesi. Il disciplinare di produzione del vino richiede una gradazione alcoolica media complessiva del 10% Vol. per il tipo normale e dell’11% Vol. per il tipo spumante. Ottimo con il dessert, il Quagliano è proposto con successo anche in abbinamento ai formaggi freschi o come aperitivo con qualche frutto.

L'albicocca Tonda di Costigliole sta tornando a essere regina. Si caratterizza per il gusto molto dolce e la pezzatura piccola. È coltivata in tutta l'area a ridosso della collina e viene commercializzata direttamente dai produttori.

Altro prodotto di lunga tradizione è la cipolla bionda di Costigliole. "L' Siole 'd Costiòle" hanno in passato contraddistinto il luogo, noto come "'l pais d'le siole e d'le fie mòle". Una ricetta dei cuochi di corte le vuole ideali nell’accompagnare il Gran bollito, lesse con vino rosso, aceto, zucchero, garofano e cannella.

LA NATURA E I PERCORSI

Costigliole è il naturale punto di partenza per un tour delle Colline Saluzzesi, distretto enogastronomico che coinvolge produttori, ristoratori, albergatori, agriturismo, cantine, fattorie didattiche, laboratori artigianali, operatori agroalimentari. Un percorso destinato ad ampliarsi nell’ambito dei progetti regionali ed europei in corso nelle valli del Monviso.

La collina di Costigliole Saluzzo e di Ceretto di Costigliole è particolarmente frequentata per la pratica di sport come il trekking e mountain-bike.

L'escursione principale è la salita al Montepagliano attraverso la via della chiesetta di San Michele (con diramazione di un sentiero verso Rossana e di qui per la valle Varaita), oppure la strada collinare che collega la parte alta di Costigliole Saluzzo e di Ceretto, attraverso il bosco della Sarunera, riqualificata con la creazione di un itinerario alla scoperta dei poeti tradizionali del territorio.

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