Dalle origini romane all’epopea dei castelli

Dalle origini romane all’epopea dei castelli
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Castelli e manieri. Antiche scale. Il borgo medievale. La chiesa parrocchiale gotica e le cappelle votive. Il volo dello sparviero sui boschi di Montepagliano, ricchi di castagne e funghi. La collina che per poggi e balze scende a ponente verso le acque del Varaita; e a levante si immerge nella piana. Dai ciabot ai cascinali. Ulivi e palme. Vigne toelettate come gran dame. Frutteti di albicocche. Prodotti genuini di un territorio benedetto. Pietanze contadine. Antichi sapori.

IL NOME

Dal latino Costeolae, Costa olearum: collina degli ulivi. Questa l’origine più accreditata del nome. L’aria buona e il microclima mite hanno attratto nei secoli nobili famiglie che hanno scelto Costigliole Saluzzo come paese elettivo costruendovi castelli, dimore e palazzi.

LA VILLA ROMANA

Le tracce storiche nell’era precristiana riconducono alla presenza di popolazioni Celto-Liguri. La successiva dominazione romana è confermata dal sito venuto alla luce grazie agli scavi archeologici iniziati nel 2003. Ai piedi della collina nacque e prosperò dal I al IV secolo d. C. un insediamento con villa patrizia, fabbricati agricoli, alloggiamenti, locanda e un’attrezzata cantina. La domus romana di Costigliole Saluzzo era un’antesignana dei moderni bed&breakfast, stazione di posta e ristoro lungo la via delle Gallie che da Augusta Bagennorum (Bene Vagienna) risaliva verso Pedona (Borgo San Dalmazzo) e le Alpi.

DAI SARACENI AI MARCHESI

Venne il tempo buio delle invasioni barbariche e delle orde saracene. Cacciati i “mori” – epopea rivisitata ogni cinque anni dalla Baìo di Sampeyre - in epoca medievale il feudo venne governato dalla consorteria dei “da Costigliole”, da cui emerse la famiglia Costanzia, fedelissima ai Marchesi di Saluzzo. Tra il 1200 ed il 1300 Costigliole diventò paese di una certa rilevanza, dalle poche abitazioni vennero edificati i castelli ai quali si accedeva dalle porte delle quali oggi resta testimonianza nella Porta Graffiona.

Verso la fine del’400 il Marchesato di Saluzzo dovette fare i conti con l’ascesa dei Savoia. Dopo aver eroicamente tenuto testa a un lungo assedio, a Pasqua del 1487 i costigliolesi furono costretti ad accettare la resa. Il duca Carlo di Savoia ordinò la distruzione di torri e fortificazioni.

RINASCITA DEI MANIERI

Il Borgo con i suoi tre castelli rappresenta un “unicum” straordinario. Percorrendo le viuzze del centro storico si intravvedono in molte abitazioni i segni dei resti delle fortificazioni abbattute. Dei tre manieri, il Castello Rosso - residenza dei Costanzia - conserva al suo interno importanti tracce artistiche negli affreschi di epoca rinascimentale. E’ oggi sede di un prestigioso resort. Il Castellotto (Castlot) si è trasformato nel corso del tempo da piazzaforte difensiva a elegante dimora signorile. Il Castello Reynaudi, che prende il nome dall’ultimo proprietario, l’ammiraglio Leone Reynaudi, è il primo fortilizio realizzato nell’area del Borgo. Distrutto nell’assedio del 1487, venne ricostruito nel 1627.

I PALAZZI DEL SETTECENTO

Tra ‘600 e ‘700 il paese assume l’impronta sabauda. Vecchie e nuove famiglie di alto rango contribuiscono ad abbellire il patrimonio urbanistico della nuova Costigliole che al piano si allunga su un asse simmetrico al Borgo medievale. Tommaso Alberto Saluzzo di Casteldelfino edifica nel 1720 il palazzo che prenderà il nome dal discendente Sarriod de La Tour. I Giriodi di Monastero chiamano il celebre architetto Antonio Vittone per costruire l’omonimo, grandioso palazzo, sede comunale dal 1923.

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