Il premio Matteo Olivero al tedesco Kurz

Si intitola “The Campi Flegrei Conferenca” ed è stata realizzata dall’artista tedesco Veit Laurent Kurz l’opera che ha vinto il 42° Premio Matteo Olivero.

Sarà esposta a Casa Cavassa dal 3 ottobre al 1° novembre (con inaugurazione venerdì 2 ottobre).

L’installazione è stata realizzata appositamente per la sala “de Foix” di Casa Cavassa, conosciuta per il noto dipinto (o Pala) della Madonna della Misericordia.

L’opera di Kurz si ispira ai Campi Flegrei, la vasta area vicino alla città di Napoli conosciuta per la sua attività vulcanica dei millenni passati, in cui sono stati attivi numerosi centri eruttivi.

L’installazione rappresenta un vulcano artificiale abitato dai Dilldapp, creature ideate dall’artista stesso che, cibandosi di pietre e vegetazione vulcanica, hanno resistito nel tempo e sono sopravvissute a vecchie e nuove eruzioni.

L’artista tedesco ha studiato da vicino i vulcani di tutto il mondo nell’ambito dei suoi lavori più recenti che abbracciano sia temi scientifici che archeologici.

Per questo motivo si è ispirato agli storici Campi Flegrei e al Vesuvio di Napoli che mettono in evidenza, attraverso la chiave di lettura di Kurz, come l'umanità «si sia stabilizzata per motivi storici vicino ai centri eruttivi. Oggi, l’aumento di fabbisogno energetico, porta alla costruzione di nuove strutture vulcaniche nel loro habitat immediato. Nel 2020 siamo costretti ad agire per spegnere i vulcani “vecchi” e possiamo chiudere e ripensare i vulcani “nuovi”». Lo sviluppo tecnologico è da considerarsi in modo positivo a una Rivoluzione (come il titolo di Start 2020) ma a causare questo cambiamento sono soprattutto gli sviluppi tecnologici che, se da un lato sono considerati rivoluzionari in modo positivo, dall’altro ci portano a rivivere paure esistenziali. Ed è così che si può trovare una similitudine tra i vulcani e le attuali centrali nucleari.

L’opera è visitabile negli orari di apertura di Casa Cavassa. Prenotazioni e info al numero verde 800-94224.