Don Carlo pastore nell’Infernotto

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È iniziato sabato 19 settembre, a Bagnolo, il nuovo percorso pastorale del co-parroco don Carlo Vagge. Don Carlo, 73 anni originario di Genova, da tempo è attivo nella diocesi di Saluzzo.

Che cosa significa per lei intraprendere il servizio in una nuova comunità?

«È stato il vescovo, monsignor Cristiano Bodo, a chiedere il mio “Eccomi” per la parrocchia di Bagnolo, al quale ho risposto che ero d’accordo. È stata una scelta difficile: dopo 8 anni di ministero a Sampeyre, nella valle Varaita, iniziare tutto da capo in un nuovo luogo, a 73 anni, non è proprio semplice».

Le manca Sampeyre?

«Sì, molto. Porterò sempre nel cuore Sampeyre e la valle Varaita, dove ho trascorso 8 anni bellissimi. Mi auguro sia uno stacco indolore sia per me che per don Piermario Brigone, che ha ora intrapreso l’attività pastorale al mio posto. Lo scambio è sicuramente arduo, ma bisogna accettarlo. In questo spostamento mi sono vicini i fedeli della valle Varaita, che spesso mi vengono a trovare o mi telefonano per sapere se procede tutto bene. Sono felice di essere rimasto in stretto contatto».

Impressioni su Bagnolo?

«Sono qui da circa 10 giorni: mi è successo di perdermi in mezzo ai campi, ma comunque sono sempre riuscito a raggiungere le varie mete. Al momento ho incontrato persone molto disponibili, sono contento. Sono certo che avrò l’occasione di rinnovare vere amicizie. Piano piano, con il tempo, entrerò nella mentalità e instaurerò nuovi rapporti. Sarò sempre disponibile per tutti. Chi mi vorrà cercare, mi troverà più facilmente per strada».

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