CUORE DEL BORGO ANTICO

CUORE DEL BORGO ANTICO
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Oltre al castello (proprietà privata in vendita da diversi anni) l’altro gioiello del centro storico della Villa è l’Antica Parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo. Sarà possibile visitarla, con l’accompagnamento delle guide dell’Associazione Culturale Verzuolo, domenica pomeriggio, a partire dalle 16,30.

CUORE DEL BORGO ANTICO

La chiesa è inserita nel recinto fortificato del primo nucleo del borgo antico, documentato a metà dell’undicesimo secolo, ai piedi del castello. Un portale ad arco a tutto sesto dà accesso al sagrato, su cui prospetta la facciata.

Complessa la storia dell’edificio, come dimostra il palinsesto edilizio. Dalla metà dell’XI secolo fino alla costituzione della diocesi di Saluzzo, nel 1511, era dipendenza dell’abbazia benedettina di San Benigno di Fruttuaria, sotto la giurisdizione del vescovo di Torino. Nel 1819 la sede parrocchiale venne traslata nella chiesa dei Cappuccini, più a valle, in conseguenza dell’espansione dell’abitato verso la pianura.

Da allora l’antica parrocchiale fu abbandonata a se stessa, luogo di funzioni soltanto in determinate ricorrenze. In essa aveva sede la Compagnia del Santissimo Rosario, che provvedeva alle celebrazioni della festività della Madonna del Rosario nella prima decade di ottobre.

TRE NAVATE SCOMPARSE

L’impianto originario dell’interno, a tre navate, è stato trasformato a navata unica a metà Quattrocento. E’ diviso in quattro campate con volte a crociera costolonate. Nelle prime due campate alle pareti laterali, entro gli arconi, sono addossati gli altari. Nelle altre due si aprono le cappelle, costruite a partire dal 17esimo secolo.

LE CAPPELLE

La prima cappella a sinistra, intitolata ai Santi Carlo e Tommaso, è decorata con storie di Sant’Antonio Abate riferite al pittore Pietro Pocapaglia (metà degli anni cinquanta del Quattrocento).

Sull’altare la Madonna con Bambino tra due angeli musicanti e i santi Antonio Abate e Bartolomeo, datata 1510, è attribuita al venaschese Bartolomeo Debonis.

La seconda cappella a destra, intitolata a San Sebastiano, è decorata con storie di San Sebastiano e altre figure di santi assegnate alla bottega di Pietro Pocapaglia.

GIOIELLO MEDIEVALE

Al cantiere medioevale appartengono la torre campanaria e la cella alla sua base, decorata con le storie di San Nicola di Bari da un maestro piemontese legato alla cultura ottoniana.

Sulla cornice aggettante della sommità del campanile tra il 1484 ed il 1486 fu elevata la cuspide ottagonale con scandole in terracotta invetriata, ai lati quattro campaniletti.

LA FACCIATA

La facciata ha il profilo a capanna con coronamento di archetti incrociati in cotto, riferibile all’intervento di metà Quattrocento che modificò l’originario impianto a falde spezzate.

La ghimberga fu deturpata dall’inserimento della “pantalera” (tettoia) a riparo del portale. Nella lunetta, definita da una massiccia cornice in cotto, emergono affreschi riferiti alla bottega di Antonio Pocapaglia (anni ’20 del Quattrocento).

Fonte: sito ACV

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