Commozione per Federico libraio, editore e sognatore

Commozione per Federico libraio, editore e sognatore
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Commozione in città per la morte di Federico Tozzi, 44 anni, librario ed editore di una piccola casa editrice. È morto mercoledì scorso all’ospedale di Candiolo, stroncato da un tumore contro cui combatteva da tempo.

Grande appassionato di letteratura, aveva aperto la libreria “Le Corti” e creato una piccola casa editrice, la “Federico Tozzi editore”. Alle sue collane di libri dava sempre nomi di donne «perché - diceva - le donne sono le protagoniste assolute dell’ultimo secolo di storia, e questo è un omaggio a loro». Aveva preso parte a molte edizioni del Salone del Libro di Torino, oltre ad altre fiere e concorsi letterari sul territorio.

Vulcanico e sognatore, aveva nel cassetto decine di progetti da sviluppare. Grande appassionato del proprio lavoro, era sempre pronto a dispensare consigli ai lettori della libreria. Un amore per i libri che lo accompagnerà anche con una frase, di Virginia Wolf, scelta per l’estremo saluto: «Talvolta penso che il paradiso sia leggere continuamente, senza fine».

I funerali si sono svolti sabato alle 15 in cattedrale a Saluzzo. Lascia il papà Giuseppe, la mamma Grazia e la sorella Cinzia.

Marco Pasi, che aveva pubblicato un volume grazie a lui, lo ricorda così: «È stato un privilegio lavorare per lui e con lui. Mi piaceva l’idea di fare qualcosa con un editore piccolo e giovane, ma pieno di idee e di voglia di fare. Federico ha avuto una grande pazienza con me, perché sono schiavo di quell’orribile difetto che è il perfezionismo. Ma credo di aver ricompensato quella pazienza, dandogli un lavoro fatto con amore. So che all’amore Federico credeva molto, e tanto di quell’amore di cui era capace lo si trova oggi nei libri che ha pubblicato».

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