Eccellenze saluzzesi (da esportazione)

Ciondolando per il mercato cittadino, più che altro per godermi un minuto di libertà, d'improvviso mi imbatto in colei che, quand'ero giovane “primino” a Ragioneria, mi toglieva il fiato ogni volta che la incrociavo nei corridoi della scuola.

Di tre o quattro anni più grande, con i suoi capelli biondi e gli occhi verdi, nei miei sogni era un po' la mia Gloria Guida... Oggi forse somiglia più a Lara Croft, visto il suo lavoro avventuroso.

Dagli e ridagli riuscii anche a convincerla a impartirmi ripetizioni di matematica. Lezioni che io vedevo più che altro come "appuntamenti", tanto che ogni volta mi presentavo con una rosa rossa in mano, scatenando la sua reazione lusingata, mista a compassione per quello che ai suoi occhi di teenager era solo un bambino.

Tiziana Clerico torna ormai molto di rado nella sua Saluzzo. Diplomatasi al Denina, si trasferì, appena diciottenne, a Padova per laurearsi in psicologia.

Poi venne la prima missione umanitaria in Burundi, con una piccola Ong, e quindi il prestigioso sbocco professionale all'Onu, dove ormai da anni lavora all'agenzia per i rifugiati, come funzionaria.

Una vita eccezionale, che l'ha portata a visitare 77 Paesi nel mondo.

Una carriera fatta di sacrifici. Il maggiore è quello di vedere raramente la mamma Anna Maria, da poco rimasta vedova del marito Domenico, Mecu il muratore, e i fratelli Diego e Silvia, con il piccolo nipotino Davide.

Prima di andare via (domenica tornerà in Tunisia da dove fa la spola su e giù con la Libia), mi dice che cosa le manca di più di Saluzzo: «Svegliarmi, affacciarmi alla finestra e non poter vedere il Monviso».

La carriera di Tiziana non ha fine e tra qualche mese si trasferirà a New York. Sarà il suo quindicesimo trasloco.

Affacciandosi da quei grattacieli sicuramente non vedrà il Re di Pietra, ma noi, ogni volta che vedremo lo skyline della Grande Mela, penseremo che lì c'è un pezzo di noi, perché lì una nostra concittadina, con il suo lavoro e il suo nobile impegno, tiene alta la bandiera dei saluzzesi.