Vaccino, oltre un milione di dosi contro l’influenza in Piemonte la campagna partirà il 26 ottobre, prenotazioni aperte

Da lunedì scorso è possibile richiedere al proprio medico di base o al pediatra la prenotazione del vaccino antinfluenzale. La campagna di vaccinazione in Piemonte partirà lunedì 26 ottobre e potrà continuare anche oltre il mese di dicembre.

Lo ha comunicato l’assessorato regionale alla Sanità, che ha dato il via libera ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta per la prenotazione delle prime dosi presso qualsiasi farmacia. Sia per motivi di distribuzione che di contenimento delle quantità inutilizzate e della corretta conservazione, gli ordini saranno commisurati alla seduta vaccinale programmata dal singolo medico.

Sarà probabilmente una campagna antinfluenzale diversa da quelle degli ultimi anni. L’intento è quello di allargare il più possibile la platea degli utilizzatori, perché il vaccino rappresenta anche uno “schermo” per facilitare l’emergere delle diagnosi Covid, che potrebbero essere condizionate dai medesimi sintomi dell’influenza stagionale. Per aumentare la quantità di persone vaccinate, la Regione ha aumentato le fasce di età per le quali il vaccino verrà somministrato gratuitamente. Occorrerà avere superato i 60 anni di età, e non più i 65 come accadeva gli anni precedenti.

La Regione, precisa l’assessorato alla Sanità, ha provveduto per tempo, fin dall’aprile scorso, all’ordinazione di 1,1 milioni di dosi di vaccino, il 54 per cento in più rispetto alle 700 mila utilizzate l’anno scorso. In pratica un piemontese su quattro potrà trovare il vaccino.

Quello disponibile per la campagna 2020-2021 è il Vaxigrip Tetra (inattivato tetravalente), disponibile in maggior quantità in formato monodose. La prima fornitura è di 400 mila dosi, alla quale ne seguiranno altre tre nelle settimane del 2, 9 e 16 novembre.

Le statistiche rivelano che lo scorso anno nell’Asl Cn1 erano state ordinate circa 90 mila dosi di vaccino. La percentuale degli ultra 65enni vaccinati si era attestata intorno al 53 per cento, lontana dalla soglia del 70% che si voleva raggiungere a livello nazionale, ma al di sopra della media regionale.