Scarnafigi, visita dei tecnici di Agrion ai kiwi Green Angel al primo raccolto
Alla vigilia del primo raccolto, il nuovo kiwi Green Angel è stato al centro della visita del Coordinamento tecnici frutticoli di Agrion nell’impianto alla terza foglia di Antonino Isaia a Scarnafigi e poi nel campo sperimentale di Cervignasco dell’imprenditore Dario Miretti, costitutore del brevetto.
Una ventina i partecipanti, attivi presso le principali aziende frutticole del territorio, con il responsabile Luca Nari e il referente della sperimentazione e innovazione varietale Davide Nari.
A far da guida e a illustrare le caratteristiche della pianta di Green Angel, ha provveduto l’agronomo Paolo Trovò, che segue il settore kiwi per i vivai Miretti. «Green Angel è a tutti gli effetti una nuova varietà - ha sottolineato Trovò - nata da una mutazione genetica spontanea di Hayward, ma con un proprio portamento e con caratteristiche specifiche, dall’apparato radicale al fusto, dai rami alle foglie, particolarmente carnose e resistenti ai raggi del sole. Solo i frutti - ha precisato Trovò - sono uguali ad Hayward, come bellezza, pezzatura e peso».
In effetti i primi stacchi dimostrativi nella tenuta di Isaia a Scarnafigi hanno confermato questi dati: messi sulla bilancia, i frutti sono superiori all’etto, con punte di 130 grammi e oltre. Ottima la gradazione in brix (zuccheri) e l’alta percentuale di sostanza secca, che garantisce una lunga conservazione. Entrando nel merito della tecnica colturale e degli aspetti agronomici, Trovò ha ribadito alcune osservazioni relative alla nuova varietà: «Essendo la pianta ridotta, ha bisogno di meno potature e di molta meno acqua rispetto ad Hayward. Il nutrimento è di tipo organico. La natura fa il suo corso e Green Angel va assecondata in questa crescita, che richiede pazienza e buone pratiche».
Nell’impianto di Miretti è stata apprezzata la spinta di Green Angel come portainnesto per le varietà di kiwi giallo e rosso. «Questo sarà il domani - ha osservato Trovò -, ma il futuro comincia già oggi. Green Angel è uscito indenne da batteriosi e moria in tutti gli areali, dal Piemonte al Veneto, dalla Romagna a Latina. E la riuscita del portainnesto in campo, valorizza gli esiti positivi di tutti i protocolli di sperimentazione».