Donati all’Archivio storico i disegni del vecchio teatro dell’architetto Borda

Donati all’Archivio storico i disegni del vecchio teatro dell’architetto Borda
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Due disegni realizzati con inchiostro e acquerello su carta da lucido, datati 1828, e firmato Michele Borda, rappresentano un importante testimonianza storica di quello che, fino agli anni ‘50, fu il teatro Sociale di Saluzzo. I documenti, assieme ad altri dieci disegni, sono stati donati all’Archivio storico del Saluzzo dal professor Lorenzo Mamino di Mondovì, per conto del collega Gianfranco Somà.

Il regio architetto Borda fu, nel 1828, il professionista cui venne affidato l’incarico di trasformare un palazzo situato nell’allora via Sant’Antonio (odierna via Palazzo di città), di proprietà di un istituzione assistenziale, in un moderno teatro civico. Borda ricalcò il modello del torinese “Teatro di Angennes”. Ciò che ne uscì fu una delle sale per ballo ed opera più belle del tempo, con un interno caratterizzato da tre ordini di palchi ed un loggione, tali da accogliere fino a 800 spettatori. L’ apertura ufficiale del teatro Sociale avvenne il 26 aprile 1829.

I primi interventi di restauro del teatro risalgono al periodo ottocentesco.

Interventi significativi furono realizzati nel periodo 1873-1877. In una prima fase l’edificio viene abbellito senza particolari modifiche degli spazi interni. Più importante è l’intervento per la realizzazione dello scalone esterno, con l'apertura di due grandi porte sui due fianchi a tutti gli ordini di palchi e di altrettante scale.

Nel 1950 l’amministrazione comunale approvò il progetto di radicale riordino del teatro, con l’abbattimento della struttura ottocentesca, l’eliminazione dei palchi, e la trasformazione del sito in cinema con capienza di 700 posti a sedere, 400 in platea e 300 in galleria. Del vecchio teatro sono stati lasciati invariati il palcoscenico, i camerini e il foyer.

Assumono così ancora più valore quei disegni originali dell’architetto che, prima ancora che venisse realizzato, fotografano il futuro teatro civico. Somà, appassionato di antiquariato, è venuto in possesso di quei disegni in modo casuale, trovandoli all’interno di un lotto di altra mercanzia. I documenti ora faranno parte del fascicolo dell’archivio storico dedicato al teatro, attualmente intitolato a Magda Olivero.

Le carte donate rappresentano una preziosa raccolta che integra e completa il patrimonio archivistico dedicato al Sociale, finora piuttosto esiguo.

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