«Non voglio voucher ridatemi i miei soldi»

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Ester Armand, residente a Bagnolo, si è impegnata per capire come ottenere il rimborso degli abbonamenti, da parte dell’azienda “Bus Company”, non utilizzati durante il periodo Covid-19. E la scorsa settimana abbiamo ospitato il suo intervento sulla Gazzetta nella pagina delle lettere.

Ora Ester racconta: «Come tutti gli anni, a fine agosto/inizio settembre 2019, ho pagato l’abbonamento annuale di mia figlia per la tratta Bagnolo-Saluzzo. Il 27 febbraio, terminate le vacanze di Carnevale, avrebbero dovuto riprendere le lezioni, ma, a causa dell’emergenza sanitaria, l’anno scolastico 2019/20 non si è concluso in presenza e pertanto non si è più usufruito dei servizi pubblici. Dal mese di maggio, per ottenere delucidazioni in merito ai rimborsi, ho costantemente chiamato la ditta di trasporti saluzzese, la quale mi ha sempre risposto che non erano ancora pervenute le direttive dalla Regione Piemonte».

Le modalità di rimborso sono state pubblicate sul sito della “Bus Company” l’ultima settimana di agosto. «Ho scoperto - prosegue Ester - che è possibile ottenere una proroga dell’abbonamento per l’anno scolastico 2020/21 sino al 21/10/2021, oppure è possibile richiedere dei voucher, dei quali non si è a conoscenza del valore in termini economici poiché dipende dall’abbonamento scelto (mensile, trimestrale, annuale) e dalla tratta».

Tali voucher sono personali e non cedibili a terzi nonché utilizzabili solamente sulle tratte coperte dalle compagnie facenti parte del Consorzio Grandabus. Inoltre non si ha il diritto ad una restituzione in somme di denaro o a resto in contanti.

Continua Ester: «Chiamo per chiedere cosa può ottenere chi non rientra in queste due soluzioni, e nel caso specifico proprio io: mia figlia ha terminato gli studi a Saluzzo e intraprenderà la carriera universitaria a Torino, dunque non usufruirà più del servizio della Bus Company. La risposta della ditta è stata la stessa che avevo già letto sul loro sito e, nel mio caso, essendo una richiesta “particolare”, mi è stato riferito che verrà trattata nell’arco di 30 giorni e a tal fine avrei dovuto inviare tutta la modulistica via mail».

Non sapendo più come muoversi, la signora ha provveduto a inoltrare alla sede un’email con posta elettronica certificata di reclamo chiedendo la restituzione in termini di somme di denaro, ma non ha ancora ricevuto alcun esito.

Precisa Ester: «Il passo successivo è stato inviare un’email di reclamo all’assessore regionale dei trasporti e all’agenzia della mobilità piemontese (utilizzando mail istituzionali), spiegando chiaramente la situazione e la mia richiesta (non solo mia) di rimborso relativa ai mesi non usufruiti. Purtroppo, anche questa volta, non mi è pervenuta alcuna risposta».

Conclude Ester: «Qualcuno dovrà riconoscere il diritto al rimborso».

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