«Patto Italia-Francia per la rinascita»

«Patto Italia-Francia per la rinascita»
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Mercoledì scorso, poche ore dopo il devastante passaggio della tempesta Alex (così l’hanno chiamata nelle Alpes Maritimes), il presidente francesce Macron è stato a Tenda, Breil e in val Vesubie per constatare di persona le gravissime ferite inferte al territorio.

Rispondendo ad una donna italiana che chiedeva il ripristino della strada che collega la Francia all’Italia, il presidente Macron ha dichiarato che sarà una priorità ripristinarla, ma che ci vorranno comunque dei mesi, forse anni, mentre per la ferrovia, danneggiata dall’alluvione seppur in modo meno grave, saranno necessarie quattro o cinque settimane di lavoro.

Di fatto, il collegamento stradale della valle Roya, strappata in due dal ciclone, non esiste più. E quella - nonostante i mai celati limiti strutturali e di percorribilità, conditi dalle lungaggini giurassiche per il completamento del nuovo tunnel di Tenda - era la strada più breve per collegare Piemonte e Francia.

Un passaggio non solo commerciale, considerato il consistente numero di imprese italiane che ogni giorno lavorano con il Principato di Monaco e la Costa Azzurra, ma anche e soprattutto turistico. Immaginare uno scenario, anche nell’immediato, che blocchi un turismo in entrata dalla Francia, già fortemente compromesso dalla crisi sanitaria, avrebbe dei risvolti drammatici per l’intero indotto commerciale cuneese.

Per rimettere in piedi i collegamenti e la logistica dei trasporti sarà fondamentale un patto Italia-Francia per definire i progetti e avviare i cantieri sostenuti dalle ingenti risorse necessarie (i francesi parlano di danni per 900 milioni sul loro versante, il Piemonte ha quantificato la cifra i 1 miliardo, compresi i lavori nelle province orientali). A sollecitare una forte ripresa dei rapporti italo-francesi, è la Camera di commercio Italiana di Nizza, che da sempre tutela e favorisce gli scambi tra le aree confinanti. Spiega la presidente Patrizia Dalmasso, direttore di Cna Cuneo: «Non possiamo stare a guardare, ma dobbiamo lanciare un messaggio chiaro e forte. In questa situazione di emergenza la Regione Piemonte e la Région Provence Alpes Côte d’Azur devono incontrarsi al più presto e dialogare concretamente per trovare una soluzione che abbia portata internazionale, degna di un collegamento storico e strategico come quello della valle Roya».

In effetti da oltre 30 anni anni l’asse stradale e ferrovario Nizza-Cuneo è stato poco considerato a livello nazionale. Ci si aspetta che una tragedia come questa possa portare i riflettori su una situazione di isolamento non più sostenibile.

Osserva il direttore della Camera italiana Agostino Pesce: «Tra i nostri partner ci sono molte imprese cuneesi, nonché il Comune di Cuneo con cui portiamo avanti diversi progetti di promozione turistica. Cuneo che, ricordiamolo, è gemellato con la città di Nizza. E’ importante che in questo momento, le due città riprendano a parlarsi anche dei problemi comuni che le legano, e facciano sentire la propria voce a livello nazionale. Faremo di tutto per favorire questo dialogo».

In attesa che si cominci a parlare di ricostruzione e di progetti coerenti, due misure sembrano più che mai necessarie per la Camera Italiana di Nizza: il potenziamento della linea ferroviaria con corse frequenti e costanti tra Nizza e Cuneo, e prevedere una riduzione importante del pedaggio autostradale che collega le due città via Savona.

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