Stop a calcetto, feste e gite scolastiche E funerali “ristretti” nel nuovo decreto
Nuova stretta per cercare di fronteggiare la risalita dei contagi.
Al di là dell’obbligo delle mascherine anche all’aperto in città, altre decisioni sono state assunte dal Consiglio dei Ministri nella notte tra lunedì e martedì. No alle gite scolastiche, ma restano le lezioni in presenza per le superiori. Quest’ultimo tema, in particolare, è stato in bilico fino all’ultimo nella trattativa notturna tra Governo e Regioni.
La scuola resta dunque l’osservata speciale in questa fase della pandemia, con l’ipotesi delle lezioni a distanza avanzata dal presidente del Veneto Luca Zaia soprattutto per alleggerire il trasporto pubblico, nodo che resta difficile da sciogliere.
La ministra della Pubblica Istruzione, Lucia Azzolina, si è mostrata di diverso avviso per cui, almeno per ora, le lezioni, anche negli istituti superiori, continueranno in presenza.
STOP ALLO SPORT
Si fermano invece gli sport di contatto amatoriali, calcetto e basket, così come arriva l’obbligo per bar e ristoranti di evitare assembramenti all’aperto dopo le 21, permettendo ai clienti di sostare all’esterno solo se ai tavoli.
FESTE SCONSIGLIATE
C’è la “forte raccomandazione” sulle cene in casa (e non l’obbligo), con non più di sei persone tra familiari e amici non conviventi, possibilmente indossando la mascherina, che va portata con sé all’aperto sempre e ovunque e usata nei luoghi di assembramento o anche solo negli spostamenti nel centro abitato.
Il nuovo Dpcm non prevede, ad oggi, chiusure dei confini regionali, spettro che ciclicamente torna con l’aumentare dei contagi scandito dagli ultimi bollettini della Protezione civile, ma ribadisce le anticipazioni sul freno preventivo alla movida e alle feste.
FUNERALI PER 15 PERSONE
Anche per le funzioni religiose si registrano ulteriori restrizioni che riguardano matrimoni e funerali. Ha sollevato perplessità il limite stabilito di “non più di 15 persone in presenza contemporanea, compreso il celebrante e l’interessato”.
Diminuisce, infine, il periodo di quarantena, che scende da due settimane a soli 10 giorni.
Il provvedimento governativo vale fino al 13 novembre con possibilità di ulteriore proroga.