Ex Mahle, accordo con i lavoratori 266 gli operai reintegrati dalla Imr Il nuovo gruppo produrrà componenti per l’automotive

Ex Mahle, accordo con i lavoratori 266 gli operai reintegrati dalla Imr Il nuovo gruppo produrrà componenti per l’automotive
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L’obiettivo era di chiudere l’accordo entro ottobre, e, con qualche settimana di anticipo, è stato raggiunto. Venerdì, nella sede dell’Unione industriale di Torino, è stata sottoscritta l’intesa tra le organizzazioni sindacali, le Rsu, la direzione Mahle e la Imr, per la salvaguardia e i contratti di lavoro di 266 operai dell’ex acciaieria Mahle di Saluzzo e di la Loggia, divenuta ora Imr Group.

L’intesa, dopo mesi di trattative, prevede il trasferimento di tutti i lavoratori della multinazionale tedesca Mahle alla Imr, e il mantenimento dei due siti produttivi piemontesi.

L’accordo è stato siglato dopo l’approvazione del piano nelle assemblee dei lavoratori. Nel corso del primo semestre del prossimo anno riprenderanno le attività produttive, con il progressivo rientro dei lavoratori sino al completo assorbimento di tutti gli attuali addetti. Il piano prevede che entro la fine dell’anno Mahle liberi completamente i due siti produttivi, e che Imr arrivi alla piena operatività entro la fine di dicembre 2021.

Un altro importante obiettivo raggiunto dalle rappresentanze dei lavoratori, è l’applicazione a tutti i lavoratori del contratto nazionale dei Metalmeccanici industria e le tutele dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori ante Jobs Act.

Imr, colosso lombardo dell’automotive con 2200 dipendenti e un fatturato di 330 milioni di euro, applica infatti all’intero delle sue fabbriche il contratto del comparto gomma. Il cambio di contratto avrebbe portato i lavoratori ex Mahle alla perdita degli scatti acquisiti nel corso degli anni.

Attualmente sono 266 i lavoratori ancora sotto contratto Mahle a Saluzzo e La Loggia, mentre nell’ottobre 2019, quando la proprietà tedesca annunciò la chiusura delle due fabbriche erano 453, poi scesi a 349 la scorsa primavera. Di questi , 25 resteranno alla Mahle e si occuperanno di marketing nel mercato italiano. Per altri 50 era previsto il ricorso alla mobilità volontaria.

Bruno Ieraci responsabile Mahle per la Fiom di Torino e Pierandrea Cavallero responsabile Mahle per la Fiom di Cuneo hanno dichiarato: «Si tratta di un accordo positivo, raggiunto dopo le lotte dei lavoratori e lunghe trattative, che prevede un processo di reindustrializzazione finalizzato al mantenimento di tutti i posti di lavoro. Tale intesa dovrà ora essere verificata sino alla completa realizzazione del piano industriale allegato all’accordo».

Al raggiungimento dell’accordo è arrivato il plauso dell’assessore regionale al lavoro, Elena Chiorino: «Imr Group ha mantenuto puntualmente gli impegni assunti, con un progetto serio e di prospettiva approvato anche dalle parti sociali. Si tratta di un fatto molto importante, perché significa che il Piemonte e, in particolare, la sua vocazione per l’automotive, sono ancora attrattivi».

Le due fabbriche di Saluzzo e La Loggia passeranno dalla produzione di pistoni per motori diesel a quella di componenti in materiali compositi per truck e case automobilistiche del calibro di Fca, Maserati, Ferrari e Lamborghini.

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