Sabato c’è la tappa Alba-Sestriere Occhi puntati sul colle dell’Agnello
Un occhio alla classifica, un altro al cielo. Il Giro d’Italia 2020, inedito, unico, irripetibile, può scrivere una pagina di storia sulle strade della valle Varaita. Il passaggio al colle dell’Agnello, il 24 ottobre, pare avere dell’incredibile.
Robe da matti, transitare in bicicletta a metà autunno su uno dei valichi più alti delle Alpi, quando ormai la neve ha già fatto la sua comparsa e imbiancato i prati e le rocce intorno a quella striscia nera di asfalto che ancora resiste.
Sabato si corre la Alba-Sestriere, 198 chilometri dalla capitale del tartufo alla località principe delle stazioni sciistiche piemontesi. Un percorso da far venire i brividi solo a guardare l’altimetria: dopo i primi chilometri di trasferimento nella piana cuneese, transitando per Bra, Savigliano, Costigliole, i ciclisti entreranno in valle Varaita, valicheranno l’Agnello, poi giù in picchiata fino a Chateau-Queyras, prima di affrontare il temibile Izoard, e poi ancora il Monginevro, prima dell’arrivo finale al colle del Sestriere.
Una tappa che può davvero decidere un giro intero, rivoltare la classifica, come già ha fatto in passato.
Ricordi dolci per i tifosi italiani, che sulle rampe del colle hanno visto prendere il volo prima Pantani, poi Vincenzo Nibali. Anche allora, nel 2016, c’era la neve. Non quella autunnale, ma i nevai delle precipitazioni primaverili. E hanno fatto storia le immagini della caduta dell’olandese Kruijswijk, maglia rosa, proprio contro un muro di neve, pochi chilometri oltre il valico dell’Agnello. Una caduta che gli costò il primato.
Quella che attende i corridori quest’anno però è una “neve diversa”. Incontreranno il freddo, che lo “Squalo dello Stretto”, il messinese Vincenzo Nibali, ha già dimostrato di non amare, come confermano le classifiche dopo la scalata di Piancavallo di domenica scorsa.
Ma ogni giorno è diverso dall’altro, e fino al traguardo di Milano nulla è deciso.
Il Giro 2020 sta arrivando, sfidando il maltempo e il Covid, provando a non arrendersi. Come ogni anno regala nuovi protagonisti, nuovi eroi, che oggi hanno i volti del portoghese Almeida e di Kelderman, ma anche quelli di Geoghegan Hart, e di Hindley.
La corsa a tappe più dura del mondo ha già fatto le sue vittime: Simon Yates, Geraint Thomas e Steven Kruijswijk sono i nomi più altisonanti tra i big costretti al ritiro.
L’attesa per la tappa è comunque altissima. Alcune limitazioni sono destinate a frenare l’entusiasmo dei tifosi, come il divieto di assembramento, l’obbligo della mascherina e, probabilmente, il divieto di salire oltre Chianale per tutti i tifosi, per motivi legati alla sicurezza e ad altri aspetti logistici, non ultimo le difficoltà di accesso alle aree laterali alla strada a causa della neve.
Salvo imprevisti meteo dell’ultima ora, la tappa si correrà sul tracciato previsto, con la Provincia che ha già preso accordi con le autorità francesi per il mantenimento e la pulizia della strada.
Partenza da Alba alle 10,30, arrivo a Costigliole verso le 11,40. I passaggi previsti sono: a Sampeyre alle 12,20, a Pontechianale alle 12,50, mentre il valico è stimato alle 13,40.