«Mia mamma per 48 ore su una barella con l’ossigeno»

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Una lettera inviata alla redazione evidenzia quanto problematica sia la situazione legata all’emergenza sanitaria. Ci scrive la signora Manuela Brugiafreddo, di Piasco: «Mia mamma, che ha 77 anni, la scorsa settimana si è sentita poco bene ed è stata ricoverata presso l'Ospedale di Saluzzo. Dopo i primi accertamenti ci è stata comunicata la sua positività al Covid19. Da sabato scorso  è "parcheggiata"  nell'area del Pronto Soccorso, con altri degenti. Necessita di ossigeno e pertanto non può essere dimessa. Il personale sanitario, sentito telefonicamente, molto gentile e disponibile, si è detto dispiaciuto della situazione. Mi risulta che il terzo piano dell'ospedale attualmente è vuoto e pronto ad accogliere pazienti. Per quale motivo si lasciano gli ammalati (provati, oltre che dalla malattia, anche dall'isolamento dalla famiglia) su barelle anziché nelle stanze al terzo piano?».

Giovanni Siciliano, direttore sanitario sostituto per il Presidio Savigliano-Saluzzo, conferma il trasferimento, appena aperto il reparto: «I pazienti in attesa di ricovero sono stati assistiti al Pronto Soccorso (peraltro adibito a area Covid), per 48 ore da personale medico e infermieristico. Martedì a fine mattinata, sono stati trasferiti in reparto al terzo piano del nosocomio».

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