“In forma chiusa” in scena a distanza
Quest’anno a causa del Covid-19 non è andata in scena la cerimonia conclusiva del concorso letterario “In forma chiusa” organizzato dal Cenacolo studi Michele Ginotta di Barge. Ma l’associazione culturale guidata da Mauro Comba non ha voluto rinunciare alla pubblicazione dell’usuale “plaquette” con cui viene dato risalto ai partecipanti vincitori.
L’edizione 2020, cura di Luca Cistemino, fine legatore di Monza che lavora secondo antiche tecniche giapponesi, ha come titolo “Colori sinestetici, vocali”.
Il volumetto è introdotto dal sonetto Hötel de Cluny, di Marino Boaglio, insegnante di discipline letterarie al “Porporato” di Pinerolo, poeta e critico letterario della cerchia del prof. Giorgio Bárberi Squarotti, il quale fu presidente della giuria per diverse edizioni, fino all’ultimo anno della sua esistenza, del quale Boaglio è stato, per l’appunto, collaboratore all’Università degli Studi di Torino.
«Segue un testo di Vittoria Grimaldi, poetessa torinese - spiega Mauro Comba -, che si è orientata verso la psicologia di Lacan, per dedicarsi alla prassi psicanalitica sia nel rapporto di coppia che nella terapia di gruppo, esperienze che hanno contribuito in larga misura allo sviluppo del suo pensiero teorico e alla ricerca del vero nel concreto delle vicende umane. Autrice di un’opera storica su Dino Giacosa, figura di spicco della Resistenza cuneese (“Perché nulla vada perduto”), ha scritto un racconto autobiografico, “Icaro”, e il saggio filosofico “Verità del mito e mito della verità”. Qui è presente con un sonetto, introdotto da una riflessione di Schelling, dal titolo “I colori dell’anima”».
Seguono il sonetto “Stagioni” di Stefania Raschillà, genovese, autrice di un’intensa produzione poetico-letteraria, e il sonetto, a chiusura del libretto, opera del presidente del Cenacolo, .
«La nostra associazione, in passato - precisa Comba -, ha avuto l’onore di editare testi poetici del professor Giorgio Bárberi Squarotti, di Giangiacomo Amoretti e di Giannino Balbis, fondatori del gruppo poetico “003 e oltre”. L’attività poetica del Cenacolo studi Michele Ginotta è stata citata dal professor Valter Boggione, dell’Università di Torino, nel saggio “La sete che mai non sazia, Prefazione a Dialogo infinito”, l’opera omnia poetica di Giorgio Bárberi Squarotti».