Un piano strategico da 2 miliardi di euro

La Provincia di Cuneo si candida, in modo unitario, per concorrere a quasi due miliardi di euro di fondi del cosiddetto Recovery Fund. Un percorso condiviso e ampio che ha preso avvio a inizio 2020, quando l’ente provinciale ha promosso, in collaborazione e con il sostegno della Fondazione Crc, l’elaborazione di un Piano Strategico validato a luglio 2020, alla luce del confronto e della collaborazione con i principali attori istituzionali, economici e sociali provinciali.

La cabina di regia è stata costituita da: Provincia di Cuneo, Fondazione Crc, Camera di commercio di Cuneo, Atenei presenti in provincia di Cuneo (Politecnico di Torino, Università degli Studi di Torino, Università degli Studi del Piemonte Orientale, Università di Scienze Gastronomiche, Atl del Cuneese, Ente turismo Langhe Monferrato Roero, coordinamento dei Consorzi socio assistenziali della provincia di Cuneo, Polo di Innovazione Agroalimentare per la Regione Piemonte (Miac).

Se le cifre a disposizione saranno confermate e le progettualità approvate, alla provincia di Cuneo potrebbero spettare circa 1,8 miliardi di euro.

Tra i 50 progetti strategici figurano interventi sulle infrastrutture viarie, tra cui completamento autostrada Asti-Cuneo e tangenziale di Cuneo, traforo Armo-Cantarana, traforo Alba-Cortemilia, interventi sulle strade del Colle della Maddalena del Colle dell’Agnello per un totale di 728 milioni di euro; modernizzazione delle reti ferroviarie, tra cui il raddoppio linea Cuneo-Fossano, elettrificazione delle linee ferroviaria Bra-Cavallermaggiore e Cuneo-Saluzzo-Savigliano, metropolitana leggera Alba-Milano per 195 milioni di euro. E ancora interventi di monitoraggio e prevenzione del dissesto idrogeologico, per un totale di 110 milioni di euro; interventi sulle infrastrutture scolastiche per 99 milioni di euro; potenziamento degli impianti di risalita e di innevamento per 82 milioni di euro.

«Con questa grande operazione - commenta Federico Borgna, presidente della Provincia - che guarda al futuro, la Granda dimostra una comunità di intenti e una collaborazione tra istituzioni senza eguali al momento in Italia».