Busca: giù i contagi, le Rsa respirano Il sindaco: non abbassiamo la guardia il punto a 40 giorni dalla seconda ondata

Busca: giù i contagi, le Rsa respirano Il sindaco: non abbassiamo la guardia il punto a 40 giorni dalla seconda ondata
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A inizio settimana sono 204 i residenti positivi a Busca. Si tratta di numeri in lieve discesa rispetto a venerdì, che confermano una frenata dopo l’esplosione di contagi delle ultime 3/4 settimane.

CASE DI RIPOSO LIBERE

Sono confortanti le notizie che arrivano dalle case di riposo. La Rsa che in primavera era stata completamente graziata dal virus ha registrato nelle ultime settimane diversi casi di positività, ma con i tamponi rapidi di verifica degli ultimi giorni la situazione è ritornata alla normalità: tutti gli ospiti sono negativi.

Abbiamo sentito il sindaco Marco Gallo per fare il punto della situazione a 40 giorni dall’esplosione della seconda ondata in zona.

Sindaco, possiamo tirare un sospiro di sollievo?

«No, perché in città abbiamo toccato punte preoccupanti, oltre i 21 positivi per 1000 abitanti, perché i numeri sono ancora molto alti e perché ci aspetta un lungo inverno in cui la prima regola sarà non abbassare la guardia. Evitiamo di vanificare i sacrifici che stiamo facendo».

C’è però la sensazione di un trend in discesa.

«Il numero dei positivi cala, ma molto lentamente; le notizie che arrivano dalla residenze per anziani ci confortano: se la progressione dovesse continuare e le Rsa restare immunizzate allora potremmo dirci fuori pericolo. Ma ora è troppo presto».

Capitolo scuola: a Busca, in assenza di istituti superiori, quasi tutti gli studenti sono regolarmente in classe. Come sta andando?

«Il dirigente Davide Martini e il corpo insegnanti hanno gestito i modo esemplare questa emergenza. E bambini e ragazzi sono stati rispettosi delle regole, spesso comprendendole e adattandosi meglio degli adulti. La didattica a distanza e le lezioni in presenza con tutte le limitazioni su spostamenti, contatti, ricreazioni al banco sono un grande sacrificio anche per loro: non diamolo per scontato, ma complimentiamoci per quanto stanno facendo. Occorre stringere i denti ancora un po’».

Come si spiegano i numeri di contagi di Busca, a lungo sopra la media locale?

«A un certo punto abbiamo raggiunto 10 volte il numero dei positivi di questa primavera, questo perché si sono positivizzate famiglie con una fitta rete sociale. Ma la situazione è sempre stata più gestibile rispetto al passato perché avevamo maggiori informazioni e coordinamento. E poi si è attivata fin da subito una rete di mutuo aiuto tra parenti, vicini e amici che ha reso più efficace il lavoro dei tanti volontari che supportano le famiglie in difficoltà».

Anche i negozianti si sono dati da fare.

«Sì. C’è stata una forte intraprendenza, come già verificatosi in primavera, da parte dei commercianti per la vendita a domicilio o i piatti in asporto. Prendo atto che molti di questi non riescano a mantenere i fatturati dei tempi normali e spero che i ristori del governo centrale siano proporzionati alle perdite».

Giudizio sui buschesi al tempo del Covid?

«Positivo. Abbiamo effettuato diversi controlli. Salvo sparuti casi, i cittadini hanno dimostrato di comprendere la gravità della situazione e si sono comportati in modo conforme alle norme».

Un messaggio per i suoi concittadini?

«Ricordate la desertificazione di marzo e aprile? Ebbene, questa volta non ci è toccata, in virtù del fatto che una parte importante di attività hanno continuato a funzionare. Finora la situazione è rimasta sotto controllo, ma resta alta l’attenzione per i prossimi mesi: da qui al momento in cui il vaccino sarà somministrato a un numero congruo di persone passeranno diverse feste comandate e ci saranno richiesti altri sacrifici. Solo i comportamenti virtuosi dei cittadini possono favorire un ritorno alla normalità in primavera».

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