Primo bilancio Confagricoltura illustra l’andamento stagionale: bene il comparto frutticolo, giù carne e latte Clima ed emergenza sanitaria condizionano l’annata agraria

Primo bilancio Confagricoltura illustra l’andamento stagionale: bene il comparto frutticolo, giù carne e latte Clima ed emergenza sanitaria condizionano l’annata agraria
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Andamento positivo delle produzioni vegetali, con prezzi in rialzo - ma non ancora a livelli ottimali - per i cereali. Raccolto non abbondante per la frutta, ma con produzioni di alta qualità e buone quotazioni per mirtilli, pesche e susine. Ottima la vendemmia. L’emergenza Covid-19 mette sotto pressione il comparto zootecnico: prezzi cedenti per polli, suini, latte e per la carne di razza Piemontese. Scarso il raccolto di miele.

Il bilancio di San Martino che da tradizione chiude l’annata contadina è stato tracciato da Confagricoltura Piemonte, con gli interventi del presidente e del direttore regionale Enrico Allasia ed Ercole Zuccaro e dell’assessore regionale all’agricoltura Marco Protopapa. Collegati, inoltre, i rappresentanti delle realtà istituzionali e associative del mondo produttivo agricolo.

CLIMA. L’inverno tiepido, il più caldo degli ultimi 63 anni, con precipitazioni leggermente inferiori alla media, non ha favorito la ripresa vegetativa. Anche in primavera le temperature sono state superiori alla media e le piogge leggermente inferiori. Aprile e maggio hanno fatto registrare alcune precipitazioni eccezionali. L’estate è trascorsa calda con temperature a volte sopra i picchi stagionali, con precipitazioni abbondanti, alcune delle quali anche di fortissima intensità, specialmente nel mese di agosto, con venti forti e violente grandinate che in ogni caso non hanno compromesso i raccolti.

PRODUZIONI VEGETALI. Il raccolto di grano tenero è stato scarso (dal 10 al 15% in meno rispetto al 2019), con prezzi in rialzo da settembre, a livello soddisfacente. Produzioni in calo anche per l’orzo, che in alcune zone registra perdite di rese del 20-30%. Ottime qualità e produzioni abbondanti per il mais, con prezzi in rialzo. Buona la produzione di leguminose, con prezzi incoraggianti per la soia.

COMPARTO FRUTTA. Produzioni in calo, fino al 40% in meno rispetto al 2019, per pesche e nettarine, con qualità e prezzi soddisfacenti. Bene anche albicocche e susine, mentre per il kiwi continuano a registrarsi problemi fitosanitari agli impianti; i danni da gelo primaverile hanno ridotto la produzione. Soddisfacente la produzione di nocciole, ma con prezzi cedenti rispetto all’anno scorso. Buono il raccolto di castagne e di piccoli frutti; tiene la produzione di fragole, con la diffusione di coltivazioni fuori suolo.

La campagna delle mele ha fatto registrare una buona partenza con le varietà estive. Al momento, a livello varietale, si possono confermare rispetto alle previsioni una produzione decisamente sotto la media per la Golden Delicious e una record sia per la Gala che per le nuove varietà. Nel caso del gruppo Gala bisognerà porre attenzione al ritmo dei nuovi impianti, che potrebbero portare questa varietà vicino alla saturazione di mercato. Nel caso del gruppo delle nuove mele "club" il trend viene ancora giudicato positivo e conferma l'attenzione dei consumatori verso nuove proposte varietali.

ZOOTECNIA. Annata eccellente, favorita dal buon clima estivo, per le coltivazioni foraggere e per i pascoli montani. Sul fronte degli allevamenti zootecnici Confagricoltura evidenzia che sono aumentate le produzioni di carne avicole. Dopo l’innalzamento dei prezzi in primavera per il lockdown, a settembre il prezzo dei polli da carne era in flessione del 9,6% rispetto allo stesso periodo del 2019. Buona anche la produzione di uova di galline, specialmente di quelle allevate a terra.

Per quanto riguarda i bovini da carne l’emergenza sanitaria Covid-19 ha impattato pesantemente sui consumi e sui prezzi. Con il blocco del canale della ristorazione i danni maggiori si sono registrati nel comparto degli allevamenti di razza Piemontese: i bovini sul mercato all’ingrosso hanno ridotto di circa il 40% il prezzo rispetto all’anno precedente.

In difficoltà - fa rilevare Confagricoltura - il mercato del latte bovino: anche in questo caso l’emergenza sanitaria ha fatto diminuire il consumo di latte fresco e i produttori hanno perso circa il 20-25% del prezzo rispetto all’anno scorso.

In crisi il mercato dei suini: a oggi gli allevatori producono ben sotto i costi di produzione. Scarsa la produzione di miele, a causa del meteo instabile e delle conseguenti fioriture intermittenti nel periodo primaverile.

La perdurante pandemia ha acuito le difficoltà del settore primario, già fortemente indebolito. Per Confagricoltura diventa indispensabile favorire la competitività delle imprese, consolidare le strutture aziendali, non trascurare gli investimenti in innovazione e sviluppo, assicurare una promozione coordinata del nostro agroalimentare.

Alla Regione è chiesta una programmazione più efficiente del Psr, con interventi mirati al rilancio delle colture più esposte e alla modernizzazione del settore, con un occhio di riguardo per i giovani.

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