Sportelli Ubi, in Granda diventeranno Intesa

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In Piemonte 27 filiali ex Ubi passeranno a Bper, ma nessuna di queste è in provincia di Cuneo.

Sta entrando nel vivo il riassetto della rete bancaria nazionale dopo l’acquisizione di Ubi Banca da parte di Intesa San Paolo.

È stato reso noto giovedì, dopo un primo incontro con le organizzazioni sindacali, il quadro entro cui, nell’arco di un anno o poco più, questo verrà definito e perfezionato.

Ubi è destinata ad uscire di scena e tutte le sue filiali verranno divise tra San Paolo e Bper.

Nell’elenco dei 587 punti operativi della rete ex Ubi e dei 31 di Intesa San Paolo non si trova alcuna filiale della provincia di Cuneo ceduta a Bper, il che fa facilmente supporre che passeranno tutte a San Paolo.

Si tratta di un percorso, quello appena avviato, che, oltre al riordino della rete bancaria, vede coinvolti complessivamente 5.107 lavoratori bancari.

Per quel che concerne il Piemonte, Bper acquisirà da Ubi e Intesa San Paolo, 15 filiali in provincia di Torino (7 nel capoluogo più le filiali di Rivoli, Moncalieri, Settimo, Nichelino, None, Ivrea, Santena e Chivasso), 9 in provincia di Alessandria, e una sola rispettivamente nel Vercellese, Verbano Cusio Ossola e Novarese.

La distribuzione geografica di filiali e punti operativi evidenzia un’elevata concentrazione nel Nord Italia, in particolare in Lombardia (330 sportelli), seguita da Marche (117), Piemonte (37), Calabria (33), Campania (30) e Puglia.

Le ragioni del perché il gruppo emiliano non ha mostrato interesse per altri sportelli nella Granda sta probabilmente nel fatto che nel Cuneese dispone già di una significativa presenza. Da non molto, infatti, ha ultimato a Saluzzo l’acquisizione dell’intera proprietà della ex Cassa di Risparmio, mentre, nelle vicine Casse di Savigliano e Fossano, detiene rispettivamente il 31 e il 23% del pacchetto azionario.

Bper ha dunque ottenuto, pur in ritardo rispetto ai tempi che aveva immaginato e non senza qualche intoppo, di vedere riconosciuto in provincia quel ruolo che l’aveva spinta anni fa ad approdare in Sud Piemonte.

Nel Cuneese resta ancora aperta la partita con le Casse di Savigliano e Fossano, dove la presenza è di minoranza, ma l’essere seduto al tavolo delle super potenze bancarie consente oggi al gruppo emiliano di guardare con maggior tranquillità al problema.

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