L’associazione karibu continua la sua opera di solidarietà nel ricordo di suor ermanna Si ripete in Africa il miracolo dell’acqua nella casa-famiglia adottata da Costigliole

L’associazione karibu continua la sua opera di solidarietà nel ricordo di suor ermanna Si ripete in Africa il miracolo dell’acqua nella casa-famiglia adottata da Costigliole
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Nel quarto anniversario della morte di suor Ermanna, missionaria della Consolata di origine costigliolese, è giunta all’associazione Karibu una sorprendente notizia via whatsapp. L’ingegner Senhor Ape, incaricato di scavare un pozzo a Montepuez (Mozambico) ha mandato un video con poche parole: «Il miracolo si è ripetuto».

Senhor Ape è un giovane musulmano originario di Montepuez e da piccolo ha sentito tante volte raccontare da Suor Ermanna la storia di Suor Irene Stefani (ora beata) e del miracolo dell’acqua a Nipepe. Miracolo che si è ripetuto in un anno in cui quest’acqua è arrivata come provvidenziale. La fondatrice suor Ermanna, già vent’anni fa, si affidò a una ditta per scavare un pozzo, ma le era stato risposto che era impossibile trovare l’acqua in quel luogo.

Intanto nel 16 febbraio 1998 fu inaugurata la casa-famiglia “Irene Stefani” a Monetpuez, Cabo Delgado, che accoglie bambine e ragazze provenienti dai villaggi del Mato. Alcune sono povere, altre orfane di genitori morti di Aids, colera, malaria e altre malattie. All’interno della “casa” le ragazze vengono seguite sia nella scuola che nella formazione personale di future donne e madri.

Dal 2002 Karibu si è assunto l’onere di partecipare alle spese del centro e, dopo la morte di suor Ermanna nel 2016, si adopera per tenerlo aperto. Quest’anno Karibu è riuscita a far scavare un pozzo nel cortile della struttura. Il governo mozambicano, infatti, ha fatto chiudere tutti i centri privi di un pozzo che permetta di mantenere un certo standard di pulizia agli studenti che lì vivono. Questo anche come deterrente alla diffusione del coronavirus.

Dicono da Karibu: «Questo è un periodo particolarmente duro e tragico per la zona. Dal 2017 orde di jihadisti compiono incursioni nei villaggi poco distanti da Montepuez. I nostri contatti raccontano di barbare uccisioni, stragi di massa, decapitazioni. Per questo come associazione rinnoviamo le iniziative solidali, continuando con il massimo impegno a sostenere le attività della casa-famiglia».

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