Polaris: futuro davvero nero

Polaris: futuro davvero nero
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Le normative anti-contagio, oltre ad arrecare disagi e gravi perdite economiche a commercianti, artigiani, bar e ristoratori, hanno creato un notevole malcontento anche nel turismo e nella cultura. Essendo vietate le visite ai musei e ai beni culturali, nonché il raggiungimento di nuove mete, le agenzie di viaggio rientrano tra i settori totalmente penalizzati.

Racconta Aldo Bruno di Polaris Viaggi: «Le difficoltà sono quelle riscontare un po’ da tutti, con la differenza che un’agenzia di viaggi deve programmare e progettare itinerari futuri e non immediati. Com’è possibile, in questo momento, pianificare un viaggio per un futuro che è incerto? Sino ad oggi si è parlato di virus e di chiusure, ma non di una prossima apertura. I clienti, dunque, non entrano più in agenzia e noi siamo a “mani vuote”».

Gli aiuti annunciati nn basteranno di certo a risollevare l’umore. «Il nostro settore - spiega Bruno - è stato inserito nel decreto Ristori Bis, quindi un aiuto economico dovremmo percepirlo: circa il 10% sulla differenza del fatturato. In ogni caso dobbiamo sostenere dei costi di gestione non indifferenti, tra cui l’affitto, le bollette, le costose assicurazioni (il fondo di garanzia) e l’mposta sulla pubblicità. Al momento ci è stato comunicato che alcune tasse sono state spostate, ma dovrebbero essere eliminate del tutto. Anziché erogare contributi a destra e sinistra sarebbe stato più proficuo un condono, un anno bianco fiscale, ovvero non pagare alcuna tassa del 2020. L’una tantum, come quella distribuita a marzo, sarebbe comunque utile per fronteggiare i costi della luce, del riscaldamento e dell’affitto».

«Il governo – prosegue Bruno - sta seminando panico e angoscia nella popolazione (soprattutto i pensionati), cui non viene nemmeno in testa di chiedere informazioni per i viaggi di Natale e di Capodanno. È un periodo nero. Ci tengo a precisare che siamo nel periodo dell’influenza: la febbre, il raffreddore, la tosse e la bronchite sembrano non esistere più. Si parla solo di Covid. Noi del settore turistico ci siamo dati un tempo limite: speriamo in una rinascita per il periodo di Pasqua, ma fino ad allora sarà durissi,a. Lavoravamo molto anche con le scuole e con i bambini, ma, al momento, i viaggi di istruzione sono vietati e dunque percepiamo un ulteriore danno».

Il bilancio è amaro. Dice il titolare di Polaris: «Oggi, purtroppo, si vive solo di ricordi. Quando pubblico i nostri post sui viaggi già realizzati molti clienti commentano con la speranza di poter nuovamente partecipare alle gite, a qualche viaggetto. Una normalità che, per noi, non tornerà facilmente: si inizierà a viaggiare distanziati, con un po’ di timore per quello che non conosciamo. Avendo vietato la vicinanza tra le persone, il viaggio diventa un problema. Infatti, soprattutto per le agenzie di paese come la mia, non è tanto la méta ad essere importante quanto il messaggio sociale che se ne ricava stando con altre persone, la compagnia e la condivisione di momenti e di risate sul pullman».

Conclude Bruno: L’Aiav, associazione italiana agenti di viaggi, prospetta che toneremo al fatturato del pre-Covid solamente tra 4 anni e questo non è certamente confortante».

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