Vaccini antinfluenzali alla Pivano Ma le dosi arrivano col contagocce xxx xxx

Vaccini antinfluenzali alla Pivano Ma le dosi arrivano col contagocce xxx xxx
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Procedono a rilento le vaccinazioni antinfluenzali, anche a perché le dosi giungono col contagocce.

I medici di base sono stati costretti, la scorsa settimana, a rimandare a casa pazienti già prenotati per l’esiguo numero di vaccini a loro disposizione.

La precedenza viene data ai soggetti più esposti, anziani e categorie professionali a rischio.

Cinque dei quindici medici che operano in città effettuano da qualche giorno le vaccinazioni in un locale al piano terreno della scuola elementare Mario Pivano di piazza Dante, messo loro a disposizione dall’amministrazione comunale.

«Nell’immobile delle elementari, al momento non utilizzato per le lezioni visto che tutte le classi sono state trasferite nell’ex Tribunale, sono stati individuati locali ampi dove le somministrazioni possono avvenire in sicurezza, senza creare assembramenti, anche perché programmate a ragionevole distanza di tempo.

«Usare un luogo diverso dagli studi medici per i vaccini - spiega Gabriele Ghigo, direttore del distretto per l’Asl Cn1 - permette di proseguire le visite standard negli ambulatori, che a volte hanno spazi limitati, senza timori per il rischio di contagi».

A proposito dei ritardi nella consegna dei vaccini si registra una dura presa di posizione del presidente della giunta regionale Alberto Cirio.

«Non siamo disposti a tollerare inadempienze contrattuali quando è in gioco la salute dei cittadini e per questo ricorreremo a tutti gli strumenti legali a nostra disposizione per garantire a coloro che ne hanno diritto il vaccino contro l’influenza».

Il messaggio è diretto all’azienda farmaceutica Sanofi, vincitrice della gara regionale per la fornitura di un milione e 320 mila dosi di vaccino antinfluenzale, che non riesce a garantire puntualità nelle consegne.

«Nonostante le criticità - aggiunge dal canto suo l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi - in tre settimane sono state comunque già vaccinate in Piemonte oltre 613 mila persone. La ditta ci ha manifestato l’estrema difficoltà a consegnarci le 400 mila dosi che ancora mancano e, pertanto, non vedo altra strada che agire per via legale richiedendo l’adempimento degli impegni contrattuali che l’azienda aveva assunto a maggio con la Regione».

«Il ritardo nella consegna non è responsabilità né dei medici di famiglia, né delle farmacie e tanto meno della Regione - spiega Massimo Mana, presidente di Federfarma Piemonte -. Siamo perfettamente consapevoli della criticità della situazione e, per questo, siamo disponibili, a mettere a disposizione della Regione, come ci è stato richiesto, le 16 mila dosi di vaccino che ci erano state destinate straordinariamente, in base all’accordo Stato-Regioni, per la vendita in farmacia sul libero mercato a soggetti non a rischio, affinché possano essere garantite in questo momento alle fasce della popolazione maggiormente a rischio».

Il vaccino antinfluenzale non è un antidoto contro il coronavirus, ma, a giudizio dei sanitari, è più utile che nelle passate stagioni per le persone anziane. Intanto il Piemonte - in attesa che si appronti l’atteso vaccino che consenta di debellare il virus - si candida, con il “distretto del freddo” di Casale Monferrato a essere capofila nella distribuzione e conservazione dei vaccini.

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