Era la “piola” dei giorni di festa e punto d’incontro ai mercati

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Ed eccoci al capolinea, o forse si tratta di un nuovo punto di partenza? L’edificio del peso non è stato soltanto un bar, ma una realtà che ha accompagnato le pause e i momenti di relax di molti revellesi, a partire dal 1800.

Un luogo di ritrovo dove scambiare due chiacchiere in libertà, che davano un sapore diverso alle lunghe giornate. Racconta Sergio, classe 1951: «Per noi non era un bar come lo si intende oggi, era più che altro un punto di incontro, un'osteria in cui bere un bicchiere di vino parlando del più e del meno. Ricordo che la domenica mattina e il mercoledì proprio davanti al peso stazionavano gli agricoltori e gli allevatori che arrivavano dalle campagne a vendere il bestiame e la merce coltivata. Per noi, bambini e adulti, era un momento di festa».

Cambiano poi le cose e subentra nella gestione la famiglia Rinaudo, che trasforma il peso (che intanto funziona a gettoni), in un vero e proprio locale, gestendo la struttura per 20 anni. Successivamente, un decennio fa, rileva l’esercizio Daniele Boeris, che gioca con il dialetto e con l’inglese, battezzandolo “Arvel cafè”. Dice Luca, classe ‘89, che ne ha vissuto l’epopea: «Si andava al bar soprattutto la sera per trovare gli amici, prima di iniziare la serata in discoteca. Era bello avere un luogo in cui riunirci tutti insieme in allegria».

Lo stesso nome viene poi mantenuto da Cristina Casale e infine da Roberto Magnaldi (ultimo titolare), fino al 2018, anno della definitiva chiusura che porterà il Comune ad attivarsi per la dismissione. Anche con queste ultime gestioni l'atmosfera e le occasioni di festa non sono mancate, e tanti sono stati gli eventi a tema e con la partecipazione dei dj della zona.

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