In classe solo dopo l’Epifania Le scuole medie restano a casa Zzzzz zzzzzz

In classe solo dopo l’Epifania Le scuole medie restano a casa Zzzzz zzzzzz
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Il Piemonte è diventato zona “arancione”, vale dire che ci sono stati alcuni allentamenti, ma per le scuole medie il presidente della Regione Alberto Cirio ha preferito che si continuasse con la didattica a distanza.

«Riaprire la scuola - ha detto il presidente - non è una priorità: è la priorità. Ma proprio per questo è fondamentale farlo in sicurezza, per non rischiare di dover richiudere fra un mese. Il Piemonte ha predisposto un piano sui trasporti e gli orari che credo sarebbe opportuno adottare a livello nazionale, se veramente si vuole garantire la scuola in presenza.

Perché ripartire senza cambiare le condizioni dei trasporti scolastici e senza scaglionare gli orari di ingresso a scuola, significa esporre al rischio molto concreto di un nuovo stop fra un mese, che sarebbe ancora più deleterio. Senza considerare l’impatto in prossimità delle feste: escludendo il ponte dell’Immacolata e le vacanze di Natale, ci sono circa 15 giorni di scuola effettivi da qui all’Epifania. Due settimane in cui i ragazzi rischiano concretamente di tornare a contagiarsi nel pre e post scuola, portando poi il virus in famiglia proprio nel momento in cui si trascorrono giornate di festa con i propri parenti, a cominciare dai nonni».

La questione è stata oggetto di contestazioni sia da parte del mondo scolastico che, ovviamente, da parte degli avversari politici.

«La subordinazione delle attività didattiche e culturali a quelle economiche e produttive che sta adottando una certa politica - ha commentato il sindaco di Saluzzo - è del tutto inaccettabile».

Ma anche tra le forze di opposizione non c’è unanimità di vedute. Nel Pd, ad esempio, si registrano posizioni contrastanti tra la deputata cuneese Chiara Gribaudo e l’unico consigliere regionale espresso dal Pd in provincia di Cuneo, Maurizio Marello.

«Molti studi - sostiene la Gribaudo - stanno evidenziando come la chiusura delle scuole metterà a rischio il futuro di intere generazioni. Perché allora ricercare a tutti i costi una riapertura e lasciare indietro gli studenti? L'istruzione non vale meno dello shopping delle feste natalizie. Mi auguro che la Regione rifletta e riapra pienamente le scuole medie come consentito dal governo in zona arancione. E non si possono prendere in giro - polemizza la deputata - ragazze e ragazzi preoccupati per il loro futuro, scendendo in piazza con loro per poi negargli di tornare a scuola».

Di parere opposto è invece Maurizio Marello, ex sindaco di Alba, che pure a Palazzo Lascaris siede sui banchi di opposizione. «Giunti a dicembre, di fronte all’indubbio fallimento di Stato e Regioni sul tema scuola, concordo pienamente - afferma - con la decisione del presidente Cirio di continuare, almeno fino a Natale, con le lezioni in remoto anche per la scuola media. Con 700 morti al giorno possiamo continuare la scuola da casa, tenere gli sci in garage e lasciare perdere i cenoni».

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