Le voci dei protagonisti: «Presente nero e non si vedono prospettive per il futuro»

Le voci dei protagonisti: «Presente nero e non si vedono prospettive per il futuro»
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«Siamo aperti, ma se ci avessero chiuso, dandoci ristori adeguati, sarebbe stato molto meglio». Queste le parole di Ivo Sartori, rappresentante dei parrucchieri del Saluzzese, che dichiara di aver avuto una perdita del 50% rispetto allo scorso anno. «La chiusura dei confini comunali crea un danno notevole, in più i locali chiusi e la situazione particolare, non invogliano i clienti ad andare dal parrucchiere».

Il titolare del salone "Ivo acconciature", è deluso e preoccupato: «Più per la ripresa che per il momento attuale. Quanto tempo ci vorrà prima che la gente si fidi ad uscire nuovamente di casa? Vedo clienti terrorizzati, gente che scende dai marciapiedi per non incrociare i passanti, una situazione mai vista e pericolosa».

Michele Quaglia, già presidente degli artigiani saluzzesii, titolare di "Garage Italia", aggiunge: «Dopo il blocco di marzo e aprile, in cui abbiamo lavorato esclusivamente sulle urgenze, ora abbiamo ripreso, tra alti e bassi, come tutti. C’è meno traffico, si viaggia meno e lo smart working penalizza i meccanici. Verranno penalizzate moltissime aziende, non solo noi meccanici, ma l'intera filiera: se stai a casa non vai al bar a prendere un caffè, non vedi la bella borsa in vetrina e non ti fermi in giro per il pranzo».

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