Condifesa, i primi 50 anni
Costituito il 13 dicembre 1970 da 80 produttori agricoli, il Condifesa Cuneo compie dunque 50 anni. Nato per favorire il risarcimento dei danni provocati dalle avversità atmosferiche alle imprese, proponendo forme assicurative economicamente sostenibili, il consorzio ha rafforzato il potere contrattuale degli imprenditori agricoli nei confronti delle compagnie di assicurazione, consentendo loro l’accesso ai fondi pubblici messi a disposizione dallo Stato e dall’Unione Europea.
Accanto alla difesa passiva delle coltivazioni frutticole si sviluppò da subito la difesa attiva con l’acquisto e la sperimentazione di cannoni antigrandine ad onde sonore.
Nell’ultimo decennio sono aumentate le imprese zootecniche per lo smaltimento delle carcasse animali. Ma lo zoccolo duro è dato dalle imprese a indirizzo frutticolo ed orticolo, settori nei quali Condifesa Cuneo ha sviluppato anche la difesa dalla grandine con le apposite reti per una copertura totale di 1600 ettari, e un contributo regionale di 6 milioni di euro.
VALORIZZAZIONE
La corretta gestione finanziaria ha permesso la partecipazione della parte agricola rappresentata dal Condifesa Cuneo nell’industria alimentare Allione spa. Un modo per valorizzare a livello industriale la frutta cuneese il cui mercato, allora come oggi, è fortemente orientato al commercio del fresco. Purtroppo la partecipazione non ha dato i risultati sperati e nel 2002 la Allione è stata messa in liquidazione. Ma ancora oggi il settore frutticolo avrebbe la necessità di una realtà di trasformazione per le eccedenze ortofrutticole della Granda.
Vanno ricordati inoltre i finanziamenti erogati per avviare l’attività della Piemonte Asprovit, nonché gli incentivi concessi dal Condifesa alla Piemonte Asprofrut per l’avvio dell’assistenza tecnica alle imprese frutticole e l’acquisto dei cassoni di stoccaggio.
DIRIGENTI ILLUMINATI
I soddisfacenti risultati raggiunti sono ascrivibili a una classe dirigente lungimirante, a partire dal primo presidente Federico Dallorto di Monticello d’Alba. Grande impulso verso la crescita imprenditoriale è venuto poi da Giuliano Sacchetto di Lagnasco, alla guida dell’associazione dal 1986 al 2007, tragicamente scomparso, e in seguito da Lorenzo Bergese, forte di una lunga esperienza organizzativa a livello locale e nazionale.
Una classe dirigente attenta, affiancata da consiglieri che hanno agito con concretezza sotto la direzione capace del saluzzese Luigi Taricco, mancato nel 1991, e quindi di Giovanni Carlo Laratore, anch’egli di Saluzzo.