Il presepe torna al passato con le statue della tradizione

Il presepe torna al passato con le statue della tradizione
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Gli Amici del Presepe che dal 1983 si occupano di allestire la Natività nella parrocchia Maria Vergine Assunta, quest’anno hanno rischiato di alzare bandiera bianca.

Pier Giuseppe Tallone è uno degli storici esponenti del gruppo. Racconta: «È stata una decisione molto sofferta. Avevamo già pronte diverse novità per quest’anno. Purtroppo il fatto che alle 22 è stato imposto il coprifuoco, oltre all’aumento dei casi proprio quando dovevamo iniziare l’allestimento, ha reso necessario una riorganizzazione complessiva».

Gli Amici del Presepe non si sono dati per vinti e, per non interrompere la tradizione del presepe, che dura da 37 anni, sabato 12 dicembre hanno allestito la loro creazione 2020 con le statue storiche di gesso, alte da 20 a 30 centimetri. Non è stata montata la grande struttura ma si è ricreata la scena della grotta di Nazaret partendo dal piano terra e procedendo verso l’alto. Sono più di 30 le statue che, dopo tanti anni passati in armadio, sono state rispolverate, regalando alla comunità parrocchiale un ritorno al passato. Un’occasione per chi non le avesse mai viste.

Per non creare assembramenti all’inaugurazione il presepe è stato reso visitabile fin da domenica.

Anche se in versione ridotta, il presepe continua ad essere così simbolo del Natale in città.

Fu l'indimenticato vicario don Francesco Fino a proporlo ed un gruppo di ingegnosi volontari, guidato da Tallone, a realizzarlo con scrupolo e capacità tali da renderlo un punto fermo del Natale Buschese, sempre capace di stupire bambini e adulti proponendo ogni anno qualche novità.

Negli ultimi anni era stato allestito su una superficie di circa 30 metri quadri, con una cinquantina di statue meccaniche, alternando diversi paesaggi.

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