La voce del nonno, guida per Bianca scaffale Una storia di vita vera nel romanzo “All’ombra del ciliegio”

La voce del nonno, guida per Bianca scaffale Una storia di vita vera nel romanzo “All’ombra del ciliegio”
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Apprezzata showgirl, conduttrice televisiva, web influencer e ora anche scrittrice, Ilaria Salzotto sta ottenendo successo con il suo primi romanzo “All’ombra del ciliegio” (Edizioni del Faro).

Ilaria ha sempre amato scrivere. Teneva il diario anche a Salsomaggiore, durante le faticose giornate che precedettero la selezione per Miss Italia; questa sua “originalità” incuriosì le altre ragazze e alcuni giornalisti ne parlarono.

Ilaria non si ferma alla superficie delle cose; è una persona riflessiva e curiosa della vita. A ispirarla e guidarla sono i valori trasmessi dalla famiglia di origine. I suoi genitori vivono tuttora a Loreto, frazione di Fossano, dove lei ha vissuto finché non si è trasferita a Milano per frequentare l’Accademia Mo-Ma; ora vive a Crocera di Barge con il marito Luca Frencia, musicista, e con il figlio Leonardo di 10 anni.

Tutto questo è riflesso nel suo romanzo, che è soprattutto un invito all’autenticità e alla consapevolezza. Le risposte ai dubbi e agli interrogativi non arrivano subito, ma se si ha pazienza la vita risponde. E con le risposte arrivano anche le soddisfazioni.

Bianca, la protagonista autobiografica del romanzo, è una bambina timida e sensibile. Sin da piccola si rende conto di essere “diversa” dalle altre ragazzine, fatica a farsi coinvolgere dai loro pettegolezzi, a divertirsi con loro. Ne soffre ma non si perde d’animo e, quando si tratta di scegliere la scuola superiore, sceglie un indirizzo umanistico-sociale. Una decisione contrastata che invece la fa rinascere. «Avevo finalmente osato muovere un passo diverso rispetto alle aspettative degli altri. Molte mie compagne di scuola parlavano la mia lingua e per la prima volta non mi sentivo più un’extraterrestre».

Quest’esperienza fa crescere in Bianca la consapevolezza di quanto sia positivo scegliere ciò che è giusto per sé e l’aiuta a compiere un successivo grande passo, quello di iscriversi all’Accademia di Milano. Una scelta difficile da spiegare in un contesto rurale.

Paradossalmente a sorreggerla è il ricordo di nonno Michele, che non era mai andato oltre il confine della cascina in cui Bianca era cresciuta, oltre il giardino in cui cresceva il ciliegio sotto cui lui e Bianca avevano trascorso lunghi pomeriggi. Nonno Michele era una persona saggia e lungimirante e a lui Bianca ha fatto riferimento per tutta la vita. «Come puoi spiegare il perché di una tua scelta quando sei l’unica a vedere oltre quel ciliegio?». Bianca si pone mille interrogativi ma poi sceglie, affronta difficoltà, rinunce e non arretra.

L’Accademia conferma le sue qualità, i suoi talenti. «L’insegnante di portamento mi applaudiva, diceva che io non sfilavo, volavo». Il suo carattere riflessivo tuttavia continuava a metterla in difficoltà quando si tratta di partecipare a eventi dove l’importante è “mettersi in mostra». La soccorreva allora la voce lontana di nonno Michele: «Mi ricordava di aver pazienza con me stessa, con gli altri e con il tempo».

Alla fine Bianca ce la fa, ma preferisce rompere con situazioni che non le corrispondono e ritorna a casa, nel giardino dove il ciliegio è lì ad aspettarla. Il nonno non c’è più, ma Bianca continua a sentirlo vicino.

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