San Giovanni, rispettata la tradizione del presepe

In questi giorni a ridosso delle feste, il via vai di saluzzesi, e non solo, che passeggiano nelle antiche vie del centro storico, porta molti visitatori all’interno della chiesa di San Giovanni, scrigno dei fasti del Marchesato. Lungo la navata laterale è possibile ammirare uno dei pochi presepi artistici che sono stati realizzati quest’anno.

L’emergenza sanitaria e la tante restrizioni anti-assembramento hanno costretto alcune installazioni storiche, come ad esempio Villanova Solaro e Cavallermaggiore, a dare forfait. La tradizione della rappresentazione della natività, all’interno di San Giovanni, invece resiste grazie ad alcuni volontari.

«Un tempo - racconta il curatore del presepe Fabio Gabutti - erano i frati a realizzarlo. Poi, per anni, ci hanno pensato alcuni volontari. Ora tocca a me portare avanti questa tradizione».

Gabutti ha iniziato l’allestimento del grande diorama ad ottobre. Uno scenario distinto in tre aree, la valle, con il Monviso a fare da sfondo, la pianura, con il mondo rurale, e la tradizione cristiana, con la grotta del bambino, il deserto e gli scenari orientali.

Continua Gabutti: «Sono stato aiutato nell’allestimento da Roberto di Molfetta e da Federico Masera, che ha realizzato la parte elettrica e meccanica. Inoltre ringrazio padre Lorenzo per il sostegno. Ho trascorso in chiesa intere giornate di lavoro, ma non si può rinunciare al presepe, nemmeno quest’anno».

Nell’allestimento si possono trovare vecchie statue in cartapesta o in gesso, alcune di grandi dimensioni e di pregevole fattura. Il presepe resterà visitabile fino al 31 gennaio, ogni giorno, dal mattino al tardo pomeriggio. L’ingresso è gratuito e le offerte raccolte saranno destinate alla chiesa di San Giovanni.

Altri presepi visitabili in città sono nel cortile dell’asilo Regina Margherita, in cattedrale e quello meccanico di Vittorio Lerda, realizzato nel box auto di casa sua, in via Cavalieri di Vittorio Veneto.