«Da crissolese dico che era meglio restare nella squadra»

«Da crissolese dico che era meglio restare nella squadra»
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Giovanni Genre è il “saggio” di quel piccolo mondo che ruota attorno alla stazione sciistica del Monviso. Un leone che ha ancora voglia di ruggire, nonostante gli 86 anni e qualche acciacco di troppo che ne limita i movimenti.

Chiama in redazione perché turbato dall’uscita del Comune di Crissolo dall’Unione dei Comuni (che lui chiama ancora Comunità Montana, ma il senso resta chiaro). Sa bene l’imprenditore che ha realizzato rifugi e impianti di risalita dell’alta valle, che quello dell’amministrazione comunale è un escamotage per far pagare alla sua famiglia (l’azienda è ora gestita dal figlio Gabriele) gli usi civici per i quali da anni si procede a colpi di carte bollate. Ma trova inopportuno che la legge consenta a un municipio di entrare e uscire come gli pare da un ente, l’Unione per l’appunto). «Secondo me è stato un grave errore, Crissolo potrebbe essere tagliata fuori da tante importanti iniziative» dice l’imprenditore.

Con l’occasione, e forse non a caso, Genre deposita una lettera, all’interno della quale elenca lavori e investimenti che la Comunità Montana ha realizzato in questi 20 anni per la valle Po e segnala anche chi era ai tempi il presidente.

«Vista la mia residenza per decenni nel comune di Crissolo come imprenditore - scrive Genre -, pubblicamente intendo ringraziare la Comunità Montana per il paravalanghe soprastante la strada per Pian della Regina, con piantagione di 14 mila larici (in quel tempo presidente era Sacco), la nuova seggiovia Monviso (Celestino Costa), l’innevamento artificiale della pista Granero di Crissolo e la costruzione del ponte in ferro sulla strada provinciale per Pian del Re (Aldo Perotti)».

Genre cita anche le opere realizzate per gli altri comuni dell’alta valle: il rifugio Galaberna di Ostana, la nuova pista di sci da fondo con rifugio-bar alle Bigorie di Oncino, il nuovo rifugio-bar Pian Muné e sciovia a Paesana.

«Ringrazio anche l’ingegner Savoretto per l’accurata progettazione di tutti gli interventi in questi 20 anni di attività. E ringrazio la Cuneo Neve che ha saputo portare alle stazioni sciistiche della Provincia di Cuneo una sostanziosa cifra».

Con un rammarico, che ci esprime a voce: «Mi spiace che a Crissolo sia stata chiusa la pista di rientro per gli sciatori a causa delle grandi costruzioni degli anni ’80. Sarebbe bastato lasciare una corsia di 15 metri libera».

Il timore di Genre, leggendo tra le righe dell’ultima frase della lettera è che, viste le recenti scelte di Crissolo, si rischi di restare esclusi da circuito dei finanziamenti e degli interventi utili al turismo.

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