La questione lupo discussa in Regione

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La quinta Commissione del Consiglio regionale (ambiente e parchi) presieduta da Angelo Dago ha affrontato con le organizzazioni agricole la questione del lupo, la cui presenza sulle Alpi - ma anche nelle zone collinari - è triplicata negli ultimi tre anni, rendendo insostenibile la situazione per le imprese che, con coraggio, continuano a presidiare i territori montani, evitandone lo spopolamento e l’abbandono.

Dice la Coldiretti, che esprime soddisfazione per l’esito dell’audizione: «Abbiamo chiesto che la Regione torni a essere protagonista diretta della gestione del lupo attuando misure di prevenzione e mitigazione ma anche azioni tempestive di contenimento di lupi e ibridi per consentire ai pastori e agli allevatori di svolgere l’attività produttiva in sicurezza. Sul fronte indennizzi, inoltre, nel 2021 si passerà al risarcimento diretto da parte della Regione; al riguardo abbiamo chiesto un iter semplice e snello per le domande e indennizzi rapidi in caso di danni diretti e indiretti, anche nelle aree collinari».

A detta del direttore regionale di Confagricoltura Ercole Zuccaro, intervenuto nel confronto, «le misure di contenimento finora messe in atto si sono dimostrate inefficaci. Oggi, in considerazione dell’aumento abnorme della pressione della fauna selvatica, occorre intervenire con gli abbattimenti selettivi e l’attività venatoria. A causa della pandemia, infatti, gli abbattimenti di selvatici per troppo tempo sono stati in parte interdetti e in parte limitati: nella prossima primavera, con le semine e la ripresa vegetativa delle piante, ci troveremo di fronte a una nuova e pericolosa emergenza, con gravi danni alle colture. Occorre perciò intervenire con provvedimenti urgenti, motivati dall’eccezionale momento che stiamo vivendo, semplificando le procedure per gli abbattimenti controllati».

A latere, Confagricoltura ha espresso anche totale contrarietà all’individuazione del Vallone dell’Arma sopra Demonte (sito di interesse comunitario) come area indicata per la riproduzione della specie Canis lupus. Al riguardo, il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia osserva: «L’areale proposto è una zona a elevata vocazione zootecnica e pastorale, con produzioni di alpeggio di altissima qualità e peculiarità».

ABBATTIMENTI IN FRANCIA

Nella vicina Francia ogni inizio anno viene stabilita una percentuale di lupi da abbattere per garantire protezione all’allevamento in montagna. Per il 2021 (fonte Nice Matin), questo plafond è del 19% della popolazione complessiva di lupi, pari a 110 capi sui 580 stimati.

I primi due abbattimenti sono già avvenuti ai primi di febbraio nelle vicine Alpes Maritimes, con l’utilizzo di tiratori scelti.

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