Frutta del Monviso, voce alle aziende Parlano Abbate Daga, Solfrutta e Sepo

Frutta del Monviso, voce alle aziende Parlano Abbate Daga, Solfrutta e Sepo
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Voci dal nostro mondo frutticolo. Ogni azienda ha la sua storia e le sue caratteristiche, ma sull’analisi molte prospettive convergono.

Abbate Daga di Envie, con magazzini a Revello e Gemerello di Cavour, ha un lungo percorso, che parte nel 1956 dalla vendita delle mele sul mercato locale e arriva all’attuale, quasi esclusivo commercio internazionale. «Sull’ambiguità del momento che stiamo attraversando - specifica il titolare - incide il prodotto che uno tratta. Nel nostro caso, lavorando molto i kiwi, stiamo vivendo le difficoltà di un settore che ha avuto un forte calo produttivo sul piano nazionale e una lievitazione dei prezzi che non permette una commercializzazione adeguata. Non possiamo incolpare il virus per ogni cosa capitata nell’ultimo anno, anche se la pandemia ha contribuito alle difficoltà dell’esportazione. Come fatturato non siamo in discesa, ma se guardiamo l'utile, emerge una flessione rilevante».

Dalla Solfrutta di Barge della famiglia Magnano, nata nel 1992 e oggi costituita in Op con centinaia di conferitori di pesche, nettarine, susine, mele e kiwi, pongono l’accento sulle maggiori spese per adeguarsi ai protocolli in vigore, ovvero mascherine, ampliamenti degli spazi lavorativi e manodopera aggiuntiva. Sul fronte dell’export, dicono i titolari, «i nostri veri problemi derivano dagli accordi sui trattati bilaterali tra i vari Paesi, che in alcuni casi bloccano un certo tipo di esportazione. E rimane il nodo dell'embargo russo. Le esportazioni della frutta italiana verso la Russia si sono praticamente azzerate».

Alla Se.Po di Revello, sorta nel 1960 per iniziativa di Faustino Moine che nel 2012 l’ha trasformata in Spa (tuttora a conduzione famigliare con i figli Maria Grazia, Franco e Alessandro), la visione del periodo è in linea con le posizioni emerse fra i colleghi.

Sul piano aziendale il momento più delicato è venuto nel primo semestre della scorsa annata, in cui si è registrato un calo di fatturato, non tanto imputabile alla situazione sanitaria quanto alle problematiche legate alle difficoltà generali del mercato.

«Attualmente - riferiscono da Se.Po - vediamo il verificarsi di piccole oscillazioni, ma valutando l'andamento generale possiamo dichiarare che il mercato al momento è stabile». L’export, punto di forza dell’azienda anche per quanto riguarda le castagne, sembra essersi ripreso e le previsioni per la prossima campagna estiva sono improntate all’ottimismo.

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