Nell’anno della pandemia cresce l’export alimentare

Nell’anno della pandemia cresce l’export alimentare
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Crescono solo le esportazioni di prodotti agroalimentari Made in Italy che fanno segnare nel 2020 il massimo storico di sempre con un valore di 46,1 miliardi, spinto dal successo della dieta mediterranea sulle tavole nonostante i pesanti limiti della pandemia.

Lo rivelano i dati Istat relativi al commercio estero nel 2020 che evidenziano un aumento delle esportazioni agroalimentari nazionali dell’1,8%, in netta controtendenza al crollo generale del 9,7%. Un record ottenuto nonostante le difficoltà degli scambi commerciali e il lockdown in tutto il mondo della ristorazione che ha pesantemente colpito la cucina italiana, ma anche favorito il ritorno in tutti continenti alla preparazione casalinga dei pasti con il boom delle ricette Made in Italy.

Le esportazioni dei prodotti agroalimentari Made in Italy nel 2020 sono state dirette per oltre la metà (55%) all’interno dell’Unione Europea con la Germania che si classifica come il principale cliente con 7,73 miliardi in crescita del 6% mentre al secondo posto c’è la Francia con 5.08 miliardi che rimane stabile e a seguire con 3,6 miliardi la Gran Bretagna (+2,8%) uscita con la Brexit. Fuori dai confini comunitari sono gli Stati Uniti il primo partner commerciale dell’Italia con 4,9 miliardi di export agroalimentare.

«L’Italia può ripartire dai punti di forza con l’agroalimentare che ha dimostrato resilienza di fronte la crisi e può svolgere un ruolo di traino per l’intera economia - osserva la Coldiretti -. Certo, a livello internazionale, occorre impiegare tutte le energie per superare le politiche dei dazi e degli embarghi che continuano a penalizzare alcune eccellenze del Made in Piemonte a partire dalla frutta».

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